Le infrastrutture, come le dorsali e gli anelli di fibra ottica che arrivano in tutte le case, sono decisive per abilitare i territori, pubblica amministrazione, imprese, comunità all'uso di nuovi servizi e all'impiego di nuove opportunità date dal digitale, a partire da telelavoro, telemedicina, teleassistenza.
Lo ha confermato il presidente Uncem Marco Bussone nell'audizione stamani al Ministero dello Sviluppo Economico davanti al Comitato di indirizzo e monitoraggio previsto dall'Accordo tra Mise, Invitalia e Infratel relativo al Piano per la banda ultralarga. Oltre all'esame delle opportunità per la remotizzazione dei servizi - nella riunione coordinata da Marco Bellezza, Capo di Gabinetto del ministro Di Maio - Uncem ha insistito molto sulle 'tre sfere' del digital divide, che tocca tv, telefonia mobile, trasmissione dati. E ha chiesto al Mise, con Infratel e Invitalia, una maggiore attenzione per le aree alpine e appenniniche, anche in vista dell'avvio del 5G e del cambio di frequenze del digitale terrestre.
Le infrastrutture che sono in fase di posa - il Piano Bul vede i sindaci più soddisfatti rispetto a un anno fa, grazie alla partenza di molti cantieri e alle progettazioni che raggiungono l'80 per cento dei Comuni - permettono alla PA di avviare nuovi percorsi attorno ad esempio all'Anpr per la condivisione dei dati delle anagrafi. Per i Comuni, Infratel ha confermato a Uncem che entro fine gennaio dovrebbe aprirsi il bando di WiFi Italia, programma per dotare di punti per la connettività gli spazi pubblici nei paesi con meno di duemila abitanti.