Economia e lavoro - 18 gennaio 2019, 17:15

785mila piemontesi acquistano beni e servizi on line, Il 10,5% delle aziende piemontesi vende sul web

Giorgio Felici Confartigianato Piemonte “Tanti gli artigiani presenti in rete: sempre di più conterà la capacità di innovazione tecnologica". Giansecondo Bossi, direttore Confartigianato Asti "il rischio è che si cerchino prodotti che costano sempre meno a scapito della qualità"

Giorgio Felici Confartigianato Piemonte

Giorgio Felici Confartigianato Piemonte

Sempre più persone preferiscono gli acquisti online, spesso sacrificando la possibilità di guardare da vicino, "annusare" o toccare con mano l'acquisto. 

Sono 785mila i piemontesi che negli ultimi 12 mesi hanno acquistato on line, il 33,0% degli utenti internet del Piemonte. Cresciuti di 102mila unità, il 14,9% rispetto all’anno precedente, gli e-shoppers piemontesi occupano la sesta posizione nazionale.  

Sono questi i dati salienti del rapporto su “E-commerce – Acquirenti on line in Piemonte”, analisi condotta dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Piemonte, su fonte Istat tra il 2017 e 2018.  

Anche i dati nazionali confermano il trend del Piemonte. L’analisi generale dice, infatti, che se da una parte il vincitore è il web, dall’altra il commercio tradizionale fatica. Nell’e-commerce, le vendite sono cresciute del 10,3% nell’ultimo anno e del 30% nell’ultimo triennio.

Al contrario, il valore delle vendite al dettaglio ristagna, con una variazione del -0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con la tenuta della grande distribuzione (+0,8%) e il calo delle vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-1,6%).

Sono sempre di più gli artigiani che offrono i propri beni e servizi on line – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – si spazia dai prodotti e oggetti tipici del nostro territorio, alle nostre eccellenze enogastronomiche che possono essere apprezzate e consumate in tutto il mondo, fino ad arrivare ai servizi che le imprese digitali offrono a tutti i clienti che ne fanno richiesta”.  

 “La vendita on line potrebbe anche aiutare le piccole imprese, le botteghe sotto  casa a migliorare le performance economiche in flessione registrate negli ultimi anni – continua Felici- continuiamo a ribadire come per le aziende sia fondamentale la presenza sul web: non dimentichiamo che sempre di più conterà la capacità di innovazione tecnologica. Molti mestieri artigiani, anche quelli tradizionali  difficilmente si potranno  fare senza innovazione. Ma le imprese vanno aiutate con politiche dell’offerta che aumentino la produttività, la competitività e l’internazionalizzazione, in un circuito virtuoso di economia circolare”.  

Giansecondo Bossi, direttore di Confartigianato Asti conferma la crescita esponenziale anche nell'astigiano e la preoccupazione sul fatto che si possa scegliere un prodotto che costa sempre meno, a scapito della qualità. "La qualità per fortuna, segue ancora la possibilità di 'toccare' prima di acquistare, o di assaggiare, però c'è un confronto che va fatto sulle piattaforme, da parte delle imprese. Spesso si lamenta delle problematiche legate alla logistica, chi può permettersi di dare risposte 24 ore al giorno?".

Anche il settore agroalimentare ha iniziato a collegarsi alle piattaforme online, non senza difficoltà e i clienti stranieri sono sempre più esigenti . "E' un mercato nel quale è necessario confrontarsi, quando si va sulle piattaforme - continua Bossi - ci sono costi da affontare, contabilizzare correttamente, per chi è piccolo sono problemi seri. Come Confartigianato avevamo fatto un accordo con Amazon, per fare sezioni speciali, ma per le varie difficoltà non è veramente decollato. Occorre tenere conto che i prodotti realizzati dalle nostre imprese avrebbero bisogno di essere posizionati in sezioni specifiche".

Le imprese piemontesi che vendono on line e i numeri

Il Piemonte è la tredicesima regione italiana attiva nel settore. Infatti, nel 2016 periodo il 10,5% delle aziende sopra i 10 dipendenti ha venduto i propri beni e servizi sul web.  

Le criticità segnalate dalle aziende.

Nonostante questi buoni numeri, tra le imprese è ancora bassa propensione a effettuare vendite mediante il commercio elettronico. Tra le criticità segnalate tra quelle che vendono on line, il 20,2% denuncia i costi connessi all’avvio dell’e-commerce superiori ai benefici attesi.

Inoltre, in un caso su dieci, pesano la logistica (10,8%), il quadro legislativo di riferimento (10,3%) e i problemi dei pagamenti online (9,1%). Le imprese che non hanno effettuato vendite via web nel corso dell’anno precedente – oltre a indicare l’inadeguatezza dei propri beni alla vendita via web (53,2%) – segnalano un ventaglio ampio di criticità: la logistica (trasporto, spedizione e consegna delle merci vendute via web) nel 29,4% dei casi, il rapporto costi/benefici nel 27,4%, i problemi relativi ai pagamenti online nel 21,9% dei casi, la sicurezza informatica e la protezione dei dati nel 18,5% dei casi e il quadro legislativo di riferimento nel 17,9% dei casi.   I prodotti acquistati. La maggiore presenza di acquirenti online si riferisce a viaggi e trasporti (40,9%) e abiti e articoli sportivi (40,2%), seguiti da informatica e tecnologia (31,5%), articoli per la casa (30,5%), libri, giornali, riviste (inclusi e-book), materiale per la formazione a distanza (28,5%) e film, musica, biglietti per spettacoli (25,8%).

Quote più contenute di acquirenti online per Servizi di telecomunicazione (10,8%) e Prodotti alimentari (8,6%). Va peraltro segnalato che per i prodotti che maggiormente interessano l’offerta delle imprese artigiane si sono registrati i tassi di crescita a doppia cifra degli acquirenti online: quelli di prodotti alimentari salgono del 31,9%, con una variazione di 1,3 punti della quota di 7,3% del 2015, gli acquirenti di abbigliamento sono in aumento del 18,2% (+2,3 punti di quota), quelli di articoli per la casa in aumento del 17,8% (+1,7 punti la quota).    Il valore delle transazioni on line (dato nazionale) In parallelo alla crescita dell’e-commerce, sale il valore delle transazioni con carte di credito per operazioni con carte personali o familiari che nel 2017 ammonta a 55.318 milioni di euro e registra una crescita del 7,1% rispetto all’anno precedente, pari a 3.699 milioni in più.  

 

Betty Martinelli

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