"L'Italia che resiste" è il titolo della Manifestazione del 2 febbraio nasce come reazione spontanea di un gruppo di cittadini impegnati nel sociale davanti al quotidiano sfoggio di barbarie e crudeltà.
"La nostra aspirazione- spiegano gli organizzatori- è quella di far passare il concetto che siamo dei normali cittadini che sono intenzionati a contrastare politiche di governo che vanno, in modo antistorico, riportando nel nostro paese razzismo e xenofobia.
Perché il 2 febbraio? Perché pochi giorni dopo il giorno della memoria, perché non vogliamo essere come quelli che in tempo di guerra hanno fatto finta di non vedere quello che stava accadendo. Ad Asti l'appuntamento è davanti alla Prefettura, in Piazza Alfieri alle 14. Partecipando abbiamo la possibilità di scegliere.
La chiusura nelle protezione di una passività rassegnata e ribelle solo per finta o solo sulla tastiera. O l'apertura nell'affermazione dei diritti umani quando vengono calpestati dalla sordità interessata dei governi e degli stati. Tacere o dire che prima vengono le persone. Girare la testa dall'altra parte o guardarci in faccia.
Chinare la testa o camminare eretti. Ponti non muri. Solidarietà e non nazionalismi. Ospedali e scuole, non armi. Dialogo e non invettive. Redistribuzione della ricchezza e del lavoro, non guerre tra poveri per avvantaggiare i soliti. Restiamo umani.