Cultura e tempo libero - 03 febbraio 2019, 10:11

"Con la cultura non si mangia...falso!" parola di Paola Dubini

Venerdì scorso allo Spazio Kor di Asti, la docente di Management all’Università Bocconi spiega perchè, nel suo libro, sostiene questa tesi: "La cultura è quello che ci fa sentire a casa.“

"Con la cultura non si mangia...falso!" parola di Paola Dubini

La cultura non serve, interessa a pochi, non rende… Non è così. Paola Dubini lo dimostra nelsaggio "Con la cultura non si mangia...falso!" edito da Laterza.Lo dimostra con cifre, fatti e argomenti, a proposito di libri e di musei, di teatro e di cinema, di musica, arte e patrimonio storico.

L'autrice è stata ospite di un affollato incontro allo Spazio Kor di Asti, venerdì scorso, organizzato da Associazione Craft e Ideazione, è stata occasione di confronto con l’autrice su tematiche praticamente misconosciute e dominate da sconfortanti luoghi comuni, ma particolarmente interessanti nell’ottica del rilancio della città, soprattutto nella prospettiva turistica (considerato che i turisti culturali spendono in media il 35 % in più). 

La presentazione del libro di Paola Dubini ha permesso importanti riflessioni sulla Cultura e le realtà culturali in Italia, un intervento moderato da Sandra Aloia.

"Lo scopo di questo libro-ha spiegato- non è solo dimostrare che con la cultura si mangia, ma anche a quali condizioni e come si mangia. Così da suggerire che la qualità del nutrimento che ci offre la cultura è meglio della spirulina, dei broccoli, degli agrumi o del pesce azzurro: alimenti gustosi, nutrienti e notoriamente ricchissimi di antiossidanti, proteine, vitamine e minerali. Per farlo, intendo partire dall’insieme dei luoghi comuni sulle arti e la cultura ed esplorarli uno ad uno con dati e riflessioni, così da dare conto della necessità irrinunciabile di prendere sul serio la cultura e di comprendere a fondo i modi in cui crea valore economico e non economico. Risulterà evidente, spero, che con la cultura si mangia, ma è bene non ingozzarsi, perché al pari di altre risorse non nutre tutti allo stesso modo e spesso non nutre a sufficienza. So bene che anche in ambito culturale ci sono storture, inefficienze e privilegi iniqui, ma spero appaia altrettanto evidente che abbiamo bisogno della cultura come dell’aria: per esistere come individui e come persone che appartengono a società".

In compenso, scrive l’economista "la cultura è un diesel: può operare processi di trasformazione sistematica quando da esercizio estetico diventa pratica, esercizio di benessere personale e collettivo, come camminare, lavarsi e salutarsi per strada: pratica etica e politica per tutti, secondo gusto, sensibilità, curiosità intellettuale e capacità di ascolto. Non è un investimento di per sé costoso, purché sia sostenuto con continuità.

 

 

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