Il giorno della protesta è arrivato.
Domani, martedì 26 febbraio, decine di fasce tricolori provenienti da tutta la Granda e anche dall’Astigiano sono attese alla Salita del Bergoglio, luogo simbolo scelto dal presidente della Provincia di Cuneo Borgna per il primo momento di una mobilitazione che questa volta proseguirà a oltranza, sino a quando dal Ministero delle Infrastrutture e dal suo titolare Danilo Toninelli non arriveranno risposte chiare circa il completamento dell’Asti-Cuneo, ferma dal 2012 e ancora priva dei 9.5 chilometri necessari a dare continuità alla tratta autostradale che separa i due capoluoghi di provincia.
Il sit-in si terrà a partire dalle 8.30 in cima alla salita, nell’abitato di Roreto di Cherasco. I sindaci – che per una precisa scelta politica non interromperanno il traffico di passaggio – occuperanno la piazzetta a lato della rotonda di intersezione della Strada Provinciale con la Statale 231. Il luogo di svolgimento della manifestazione non risponde al caso. Infatti, a causa del mancato completamento dell’autostrada, la Salita del Bergoglio viene percorsa quotidianamente da migliaia di veicoli, tra i quali una quota altissima di mezzi pesanti, con pesantissime ripercussioni sulla viabilità locale e sulla sicurezza dell’infrastruttura provinciale.
Come detto la mobilitazione non si fermerà però a questo primo momento.
Da mercoledì 27 febbraio sindaci e amministratori daranno inizio a un presidio permanente davanti al palazzo della Prefettura di Cuneo, già teatro della manifestazione dello scorso 16 novembre. Una presenza continua e destinata a durare un mese. Dopodiché, in assenza di precisi impegni da parte del dicastero, la protesta si trasferirà a Roma, sempre in forma permanente, al numero 1 di piazzale Porta Pia a Roma, di fronte alla sede del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.