/ Politica

Politica | 25 febbraio 2019, 10:51

Sindaci in strada per l’autostrada Asti-Cuneo: domani il sit-in alla salita del Bergoglio

Dalle 8.30 la manifestazione convocata dalla Provincia a Roreto di Cherasco. Il presidio, composto anche da sindaci astigiani, proseguirà poi per un mese presso la Prefettura di Cuneo, poi a Roma

Un momento della protesta dello scorso 16 novembre

Un momento della protesta dello scorso 16 novembre

Il giorno della protesta è arrivato.

Domani, martedì 26 febbraio, decine di fasce tricolori provenienti da tutta la Granda e anche dall’Astigiano sono attese alla Salita del Bergoglio, luogo simbolo scelto dal presidente della Provincia di Cuneo Borgna per il primo momento di una mobilitazione che questa volta proseguirà a oltranza, sino a quando dal Ministero delle Infrastrutture e dal suo titolare Danilo Toninelli non arriveranno risposte chiare circa il completamento dell’Asti-Cuneo, ferma dal 2012 e ancora priva dei 9.5 chilometri necessari a dare continuità alla tratta autostradale che separa i due capoluoghi di provincia.

Il sit-in si terrà a partire dalle 8.30 in cima alla salita, nell’abitato di Roreto di Cherasco. I sindaci – che per una precisa scelta politica non interromperanno il traffico di passaggio – occuperanno la piazzetta a lato della rotonda di intersezione della Strada Provinciale con la Statale 231. Il luogo di svolgimento della manifestazione non risponde al caso. Infatti, a causa del mancato completamento dell’autostrada, la Salita del Bergoglio viene percorsa quotidianamente da migliaia di veicoli, tra i quali una quota altissima di mezzi pesanti, con pesantissime ripercussioni sulla viabilità locale e sulla sicurezza dell’infrastruttura provinciale.

Come detto la mobilitazione non si fermerà però a questo primo momento.

Da mercoledì 27 febbraio sindaci e amministratori daranno inizio a un presidio permanente davanti al palazzo della Prefettura di Cuneo, già teatro della manifestazione dello scorso 16 novembre. Una presenza continua e destinata a durare un mese. Dopodiché, in assenza di precisi impegni da parte del dicastero, la protesta si trasferirà a Roma, sempre in forma permanente, al numero 1 di piazzale Porta Pia a Roma, di fronte alla sede del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Ezio Massucco


Vuoi rimanere informato sulla politica di Asti e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo ASTI
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediAsti.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP ASTI sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium