Politica - 18 marzo 2019, 16:17

Conte e Toninelli: "Ci accolleremo la responsabilità di ultimare l'Asti-Cuneo" (VIDEO)

L'arrivo a Levaldigi e il trasferimento in auto a Cherasco, su quello che è considerato il simbolo dell’ennesima vergogna italica sul fronte delle grandi opere

Foto realizzate dai colleghi di Targato CN, altra Testata del nostro gruppo editoriale

Foto realizzate dai colleghi di Targato CN, altra Testata del nostro gruppo editoriale

Se le risposte del premier Giuseppe Conte e del ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli rispetto alla preghiera dei sindaci cuneesi e astigiani di rimettere subito in moto il complesso meccanismo per l’ultimazione dell’autostrada saranno state soddisfacenti non lo sapremo probabilmente oggi.

Per ovvie ragioni di ordine tecnico come anche perché di mezzo c’è una campagna elettorale che si appresta a entrare nel vivo. Circostanza che inevitabilmente porta con sé il legittimo sospetto – ormai radicato quando si parla di A33 – col quale cittadini e autorità del territorio si sono abituati ad accogliere le roboanti e sistematicamente disattese promesse avanzate da ministri di ogni colore passati in zona negli ultimi anni.

Al netto di questo dato, il sopralluogo compiuto pochi minuti fa, lunedì 18 marzo, su quello che negli annunci di questi giorni è stato impropriamente indicato come "il cantiere dell’Asti-Cuneo" (perché di cantiere qui c’è proprio nulla, essendo l’opera ferma da oltre un lustro), va comunque interpretato come un segnale di buona volontà da parte dell’esecutivo giallo-verde rispetto a quanto richiesto dagli stessi amministratori, tanto più se si guarda alla totale mancanza di dialogo che ai massimi livelli istituzionali ha contraddistinto la pratica A33 in questi primi mesi di governo M5S-Lega.

Attesi intorno alle 13 presso l’aeroporto di Levaldigi, un'ora e mezz’ora dopo Conte e Toninelli sono giunti al troncone di Cherasco, mettendo i piedi su quello che in questi anni è divenuto il simbolo, anche iconografico, di quella che da anni viene indicata come la Salerno-Reggio Calabria del nord.

Ad accoglierli il presidente della Regione Sergio Chiamparino, l'assessore Francesco Balocco, il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio, il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio e il deputato sempre della Lega Flavio Gastaldi, il senatore di Forza Italia Marco Perosino, Chiara Gribaudo, parlamentare del PD, e l'onorevole di Fratelli d'Italia Monica Ciaburro, oltre alla deputata pentastellata Fabiana Dadone coi consiglieri regionali Giorgio Bertola e Mauro Campo.

Qui hanno potuto proiettare lo sguardo verso Alba e le campagne che dovrebbero un domani accogliere quei 9 chilometri di asfalto ancora mancanti (che in realtà sarebbero poi 6, al netto di quelli della tangenziale albese, come si è spiegato durante la recente protesta dei sindaci a Roreto di Cherasco) per dare all’opera quella continuità che oggi la rende una presenza pressoché inservibile per il traffico di auto e mezzi pesanti che quotidianamente attraversano uno dei territori a più alta densità di attività produttive di tutta Italia.

Conte e Toninelli sono arrivati alle 14.25 e si sono affacciati sul troncone interrotto dell'autostrada: "Quest'opera inconclusa è ferma dal 2012: ci accolleremo la responsabilita di ultimarla".

Qui la diretta dalla pagina ufficiale del premier Giuseppe Conte

 

Poi, sotto a un gazebo allestito per l'occasione, il confronto col governatore Chiamparino e coi vertici del Gruppo Gavio: una presenza quest'ultima che, accompagnata da una serie di tavole progettuali affisse al lato del gazebo allestito per l'occasione, autorizza qualcuno a parlare di accordo raggiunto con la stessa concessionaria dell'opera.

Ne sapremo di più a Cuneo, dove a seguire è previsto il confronto col presidente provinciale Federico Borgna e con gli stessi sindaci – Alba e Bra in testa – che dallo scorso 27 febbraio animano il presidio permanente allestito in Prefettura per chiedere lo sblocco di questa anomalia tutta italiana. Una manifestazione di dissenso che non vide la presenza di amministratori astigiani: un piccolo vulnus sanato grazie alla presenza all'incontro di oggi del presidente della Provincia e sindaco di Canelli Marco Gabusi e del sindaco di Asti Maurizio Rasero.

"Tra qualche mese potranno riprendere i lavori per il completamento dell'Asti Cuneo - spiega Gabusi - e non possiamo che esserne contenti, ma per noi la tangenziale sud- ovest non è un'opera solo complementare ma strategica. Ho richiesto, con accoglimento favorevole da parte del ministro, del presidente del Consiglio e del presidente Chiamparino, un tavolo che monitori l'opera e che trovi una sintesi su queste opere complementari che sono altrettanto importanti".

"Facciamo squadra con Cuneo - rimarca il sindaco Rasero - perché quest'opera non si blocchi. Ma per noi Asti Cuneo significa un collegamento sud-ovest senza il quale rimarrebbe incompleta".

Ezio Massucco


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