Curiosità - 23 marzo 2019, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo: la torre civica dell’Orologio

Nuova puntata di invito ad approfondire la conoscenza di storie e monumenti che arricchiscono Asti, dedicata questa volta alla celebre torre Troyana, simbolo della città

Uno scorcio della torre Troyana

Uno scorcio della torre Troyana

La torre Troyana, che si affaccia su piazza Medici ed è denominata anche dell'Orologio, da quasi 600 anni ha la funzione di torre civica ed è uno dei simboli di Asti. E’ certamente tra le torri medioevali più imponenti, perfettamente compiute e meglio conservate del Piemonte.

Prima di tutto qualche dato strutturale e storico: alta 44 metri e a base quadrata, termina con tre fasce incorniciate in pietra, dove si aprono ampie bifore riccamente decorate; ancora più in alto una merlatura a coda di rondine ed il tipico pinnacolo in metallo a copertura della campana e dell'orologio. La sua iniziale costruzione risale intorno alla fine del XII secolo, completata quasi un secolo dopo dai nuovi proprietari, la famiglia Troya, ricca stirpe di banchieri.

I Troya, già dal 1250, operavano in giro per l’Europa con una importante banca a Lucerna, il monopolio su le attività di prestito e cambio in alcune città svizzere, della Renania e del nord della Francia, annoverando importanti nobili e commercianti tra la loro clientela. Molto attivi anche nell’Astigiano, prestando denaro, tra i tanti, all'Abbazia di Vezzolano ed ottenendo il banco di Chieri. Insomma gente sveglia e commercialmente assai vivace, come diversi altri astigiani in quel magico periodo storico.

Famiglia guelfa, abile a costruire alleanze locali e a celebrarle, come quella con i Pelletta, anomala perché ghibellini, evidenziata nel grandioso portale quattrocentesco, in gotico fiorito, sul lato della Cattedrale, costruzione cofinanziata per ricordare un accordo matrimoniale ed economico tra le due famiglie. I loro stemmi, accostati nell’antiporta, ne sono chiara evidenza, assieme alla scultura di testa femminile, sopra la statua dell'Assunta, che la tradizione vuole sia di una nobildonna dei Troya, la “Madama Troyana”.

Ad inizio ‘400 la torre venne inglobata nel nuovo grande palazzo voluto dai duchi d'Orleans, nuovi signori della Città, per stabilirvi la sede del Governatore di Asti, fino al 1422 quando la sua residenza venne trasferita da Filippo Maria Visconti nel castello della Cittadella nuova ed il palazzo assegnato al Comune per trasferirvi la propria sede.

Da allora la nostra torre divenne “civica”, sostituendo quella che sorgeva accanto al municipio in piazza San Secondo, da cui ricevette nel trasloco l’orologio comunale e la campana. Campana che segnalava la chiusura delle botteghe e le punizioni comminate sulla pubblica piazza, nonché le ore e la ritirata per la notte. Quella che ancora oggi rintocca è del 1531, la più antica del Piemonte tra quelle in funzione, pesa 14 quintali ed è intonata in Mi.

Recentemente, la torre è stata restaurata ed aperta al pubblico, bellissimo museo verticale. Attraverso una scala in legno di 199 scalini si arriva fino al piano dei merli, eccezionale punto panoramico per una vista a 360 gradi sulla città e sul territorio che la circonda.

Speriamo allora che, non aveste avuto ancora occasione di approfondire l’importanza storica di questo splendido edificio, l’articolo vi offra lo spunto per farlo, con l’invito a guardarlo da domani con occhi nuovi, esempio eccezionale della ricchezza del patrimonio storico e monumentale di Asti, a riprova della considerazione che viviamo in un posto bellissimo.

Davide Palazzetti

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