Oggi ci spostiamo a sud, pochi minuti da Asti. Siamo ad Incisa Scapaccino, bel borgo di origine medioevale, così denominato dal 1928, in ricordo di Giovanni Battista Scapaccino, carabiniere, prima medaglia d’oro al Valore Militare nell’Arma. In particolare siamo a Borgo Villa, centro storico del paese, ricco di diversi splendidi monumenti come il castello, la chiesa di N. S. del Carmine e quella di San Giovanni Battista, detta, dal 2014, anno di sua riapertura dopo una importante ristrutturazione, Santuario Virgo Fidelis, patrona dei Carabinieri.
Un buon motivo per passare di lì lo avete già a metà luglio quando, attorno al castello, si svolge la rievocazione storica, “Incisa 1514”, della battaglia alla porta di Valcarzara, con picchieri e spadaccini in costumi del XVI secolo. Oppure in inverno, a degustare i fantastici Cardi Gobbi, tipici del territorio tra Incisa e Nizza Monferrato.
Ma la storia da raccontare oggi è quella della chiesa di San Giovanni Battista ed il motivo in più per visitarla è uno spettacolare polittico quattrocentesco, unica testimonianza in Piemonte dell’opera di Andrea De Aste (Di Asti, D’Asti), per qualche tempo qui chiamato Maestro d’Incisa, pittore di origini astigiane, ma genovese per formazione artistica. Entrando nella chiesa, a sinistra trovate il fonte battesimale dove, nel 1802, venne battezzato il futuro valoroso Scapaccino e, in fondo alla navata destra, lo scopo di questo scrivere: sopra l’altare detto della Pieve la sua bellissima opera pittorica, tempera e oro su tavola.
Andrea De Aste, pur se così poco celebrato dalle nostre parti, è una delle personalità fondamentali della pittura tardo gotica italiana. Operò nei primi decenni del Quattrocento tra Astigiano, Genova ed infine Napoli, dove veniva chiamato Maestro dei Penna, per la sua Madonna tra Antonio e Onofrio Penna. Fu grande testimone del passaggio artistico tra Trecento e Quattrocento e proprio il nostro polittico ne è uno dei più rappresentativi esempi, dipinto da un Maestro precocemente influenzato dalla pittura ligure, influsso che continuerà sull’Astigiano fino all’età barocca.
Oltre al polittico di Incisa, tra le sue opere di maggiore rilievo, a Napoli una notevole Madonna col Bambino e due Angeli e una Adorazione dei Magi, la bellissima Madonna, dipinta nel 1424, oggi nella chiesa della Castagna a Genova, la Madonna e il Bambino custodita a Porto Venere nel Santuario di Santa Maria delle Grazie ed un dipinto di medesimo soggetto esposto al Museum of Art di El Paso. Tutte grandi opere, cariche di eleganza e raffinatezza, assolutamente uniche per il periodo.
Il polittico di Incisa, realizzato nel 1410, è ancora più unico perché composto da ben 9 tavole, tra cui una centrale Madonna con Bambino ed una Crocefissione con Santi rubata tra le due guerre e recuperata alcuni anni fa dal Nucleo Tutela Patrimonio, proprio dell’Arma dei Carabinieri.
Luoghi eccezionali ed opere d’arte incredibili: questo è Asti, questo è l’Astigiano. Si iniziasse a raccontarne in giro per l’Italia ed il Mondo, cosa non più così difficile grazie a tecnologia e reti sociali, saremmo letteralmente invasi da turisti. Ora assenti.
Intanto speriamo che, non aveste avuto ancora occasione di visitare questi luoghi e rimirare questo polittico, l’articolo vi offra lo spunto per farlo. Esempi eccezionali della ricchezza del patrimonio storico, monumentale ed artistico di Asti e dintorni, a riprova della considerazione che viviamo in un posto bellissimo.