Attualità - 09 luglio 2019, 09:00

"Asti, evviva il Moscato!": ad AstiMusica il ciclone Morgan, maestro geniale in veste comica (FOTOGALLERY)

Una serata dedicata ai mille volti dell'arte quella di ieri, con Margherita Zanin, Tempestuous Sea, Andy e Morgan

Ph MerfePhoto

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Si dice che l'arte abbia tante facce: una pozza d'acqua, in cui vedi tanti riflessi. Ieri sera AstiMusica ha cercato di far emergere tutti questi riflessi. Una serata dedicata all'arte a 360 gradi: un mix di musica, parole ed emozioni.

Margherita Zanin

Ad aprire la serata la musica della cantautrice ligure Margherita Zanin, che si è esibita su "Rosa", "Amaro", "Un amico che va via", "Psicofermo" e "La stanza del mondo".

Tempestuous Sea, un mare tempestoso di metal

Successivamente l'esibizione della giovane band metal astigiana "Tempestuous Sea" (contest SonAsti). La band, tutta al maschile, è formata da Luca Piano (chitarra e voce), Stefano Valpreda (chitarra), Marco Pedrolo (basso), Gianluca Cognolato (batteria). Una vera e propria tempesta sonora; un mare tempestoso che ha agitato piazza Cattedrale con musica 'dura', con un metal potente. Un genere particolare, che non è per tutti, è riuscito a fare breccia nel cuore del pubblico, numerosissimo e attento. 

"Se è vero che lo scopo della vita è cercare la complicata bellezza, ecco due persone divorate da un volere onnivoro. Questa serata è dedicata ai molti volti dell'arte", ha detto Massimo Cotto per presentare i due ospiti della serata, Andy dei Bluvertigo e Morgan

Andy: un uomo lunare e l'opera d'arte totale

Andy è arrivato sul palco come se fosse un uomo lunare: giacca argento metalizzato, occhi grandissimi, ciuffo alternativo. Un uomo lunare catapultato negli anni Ottanta. E la musica che fa strizza proprio l'occhio ai mitici anni Ottanta, con un mood elettronico e sonorità esplicite che fanno tornare la mente indietro nel tempo. Andy, però, non è solo questo: suona tantissimi strumenti, accenna passi di danza, quasi robotici, proprio come chi porta con sé il fascino di un altro pianeta. Andy ha portato sul palco di AstiMusica David Bowie, Paul Weller, Lou Reed, ma anche Franco Battiato. Non solo cover: anche un edito, composto nel 2006 e mai uscito allo scoperto: si chiama "Never be here again". Il pubblico apprezza, soprattutto questa sua voce sonante, potente, con bassi accentuati. Di Andy ci si ricorda: un artista completo, che sul palco di Asti ha portato l'idea di opera d'arte totale, tanto cara a Richard Wagner: suoni, voce, balli, emozioni, luci e ombre. 

Morgan, che si addormentava solo con Beethoven

A un'oretta dalla fine è arrivato Morgan, il maestro. Quello che o ami o odi. Sigaretta in bocca, capelli ribelli, sguardo indomabile, vestito da artista maledetto. Morgan lascia il segno; lo fa eccome. Morgan sembra subito in vena di scherzi. Con Massimo Cotto, che gli siede vicino, parla di quanto siano imprevedibili le sue esibizioni. "Prepariamo sempre una scaletta lunghissima, ma poi c'è la variante camerino. Lì cambia tutto", dice Morgan. Morgan si accompagna con un pianoforte e degli spartiti, tanti, un po' stropicciati. 

"Ma cosa ti porti a fare tutti questi spartiti se poi non li usi?", gli chiede Cotto. E lui risponde che gli danno sicurezza: basta che siano lì vicino, come la copertina di Linus. Cotto lo fa parlare di sé, facendo emergere un Morgan che in tv non si vede, un po' più intimo.

"Mia madre e mio padre ascoltavano buona musica. Mia madre suonava il pianoforte e per farmi addormentare doveva per forza suonare Beethoven, altrimenti non dormivo. La musica dà senso al dolore. Preferisco ascoltare canzoni tristi, perché vuol dire che la canzone è più triste di me e quindi non sono l'unico al mondo a soffrire".

Morgan è venuto ad AstiMusica anche con il piglio di chi vuole far capire che di musica ne sa, ne sa tantissimo. Ha una cultura musicale immensa, che vuole insegnare a un pubblico che sembra pendere dalle sua labbra. Con Cotto e il pubblico parla della scuola genovese, di Bruno Lauzi, di tecnicismi musicali. Accenna melodie, rivisitando le canzoni che gli vengono in mente: Morgan ha dei lampi di genio, che cerca di mettere subito in pratica, suonando quello che gli viene in mente. Smette. Poi ricomincia, perché sta arrivando un altro lampo.

Il pianoforte lo suona avidamente, con un po' di cattiveria, anche se è il suo migliore amico. "Il pianoforte è da venerare, è più importante di una persona. Non tradisce mai", dice. Morgan è un visionario: continua imperterrito a dare spazio a quello che vede, a quello che si fa largo nella sua testa. Canta Bohemien Rhapsody, De André, imita Franco Battiato. Un Morgan davvero inedito ad AstiMusica.

Altrove mi ha rotto i c******i

La serata va avanti più del previsto, perché il pubblico ha fame di lui e lui di dare voce al mondo che ha dentro. Il pubblico gli chiede "Altrove", quella che viene considerata da molti la sua canzone più bella. Quella che "Rolling Stone" ha definito nel 2018 la canzone italiana più bella del millennio.

Ma Morgan qui stupisce di nuovo. "Altrove non la faccio, mi ha rotto i c******i. La sto cambiando, la chiamerò D'altronde (ride). Non ho mica fatto solo quella canzone". Ma poi la fa, in una sorta di medley tra tutti i suoi più grandi successi.

Astigiani, avete il vino più buono del mondo

E poi è il momento di chiudere. "Asti, evviva il Moscato. Portatemi una bottiglia. Avete il vino più buono del mondo". E a chi tra il pubblico gli urla "meglio la Barbera!", risponde "No, è troppo amara. Voglio il vino dolce".

"Ho deciso di perdermi nel mondo. Anche se sprofondo, lascio che le cose mi portino altrove, non importa dove...". E Morgan ieri sera ha fatto proprio così. 

Elisabetta Testa

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