Lo confesso subito. Le considerazioni che seguono sono fortemente influenzate dall’ aver trascorso 15 giorni a Chicago ed aver ammirato le decine di splendidi grattacieli che fendono il cielo sopra la città sul lago Michigan. Di giorno e di notte sono un autentico spettacolo, vere e proprie delizie architettoniche. Ma soprattutto luoghi vissuti, pieni di ristoranti, bar, uffici, occasioni di incontro e di socialità.
Rientrando in Piemonte mi sono imbattuto in quell’ asparago solitario, all’ imbocco di Torino, che è il grattacielo della Regione Piemonte. Opera infinita (nel senso di mai finita), fonte di inchieste giudiziarie, polemiche e soprattutto di costi folli: inizialmente si parlava di 260 milioni , cifra destinata ad aumentare se continuano gli errori madornali come quello dei vetri sbagliati..altri 15 milioni in più…
I lavori per la costruzione del grattacielo sono iniziati nel 2011, adesso ci viene detto che finiranno nel novembre 2020. Salvo nuovi intoppi, o altre inchieste giudiziarie: decine le persone inquisite, finora.
Allora, mi viene spontanea una provocazione: perché non sospendere tutti i lavori e abbatterlo? Qualcuno penserà che sono pazzo. E forse non si sbaglia. Ma – così com’ è, oggi – mi sembra il classico esempio della decadenza di Torino. Si erge solitario, all’ imbocco della città. Se andate a Parigi ne troverete decine raggrupati alla Defense; a Milano altrettanti attorno all’ area Garibaldi-Porta Nuova e altri, nuovi, in progettazione in zona Fiere. Da noi soltanto quel povero asparago, sciatto, costruito con materiali scadenti e sbagliati e costosissimo per i contribuenti. Inoltre, mi si dice che i lavori del Consiglio Regionale – anche dopo la realizzazione del grattacielo – resteranno nelle austere aule di Palazzo Lascaris. E allora a cosa serve?