300 euro. È questa la spesa in media nel 2019 per la tassa dei rifiuti nel nostro Paese, con differenze territoriali molto significative: la regione più economica è il Trentino Alto Adige, con 190 euro, la più costosa la Campania con 421 euro. Catania il capoluogo di provincia più costoso (504 euro e un aumento del 15,9% rispetto al 2018), Potenza il più economico (121 euro e un decremento del 13,7% rispetto al 2018).
Ad Asti una media di 402 euro
In Piemonte la media è di 276 euro a famiglia (+1,4% rispetto al 2018), ma si passa dai 205 euro di Novara ai 402 euro di Asti. Asti è perfettamente costante dal 2018. A Biella incremento del 7,5%. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, si va dal 44,7% di Torino al 76% di Biella e Verbania.
Raccolta differenziata
Dando qualche numero, la produzione pro capite in Asti di rifiuti nel 2017 è di 486,7 kg per abitante. La raccolta differenziata nel 2017 ad Asti è risultata del 68,4%, con una media regionale che si ferma al 59,3%.
Analisi carte qualità del servizio di gestione rifiuti urbani
Più di due famiglie su tre (il 68,2%) ritengono di pagare troppo per la raccolta dei rifiuti. Solo il 60% delle amministrazioni comunali o delle aziende che gestiscono il servizio ha elaborato e reso disponibile la Carta dei servizi.
Tra queste anche Asti, che risulta invece carente circa le informazioni sul recupero e la valorizzazione dei rifiuti e l'indicazione sulla possibilità di ricevere rimborsi o indennizzi economici da parte dell'utente in caso di disservizio.
È questo il quadro che emerge dalla rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. L’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia prende come riferimento nel 2019 una famiglia tipo composta da 3 persone e una casa di proprietà di 100 metri quadri.