“Ciao ragazzi” è il saluto con voce chiara e gioiosa che ci è stato rivolto da una signora che salendo sul pullman cittadino ha deciso di condividere con noi un pezzo di tragitto che da una zona periferica di Asti portava verso il centro. Non siamo soliti ricevere attenzioni e in particolar modo saluti, spesso le persone che ci incontrano ci guardano incuriositi e anche un po' “spaventati” da quella nostra diversa abilità di affrontare le cose.
Fin da piccoli i nostri genitori ci hanno insegnato che salutare è una buona norma, un gesto di rispetto ed educazione nei confronti dell’altro. Un gesto di saluto stabilisce una relazione, un contatto in cui si diventa consapevoli dell’esistenza dell’altro in quel momento e in quel luogo.
Il saluto è un ponte tra le persone: è il primo filo per una relazione, per un contatto, mette le basi per il rispetto reciproco e rompe l’isolamento in cui sempre più le persone vivono.
Quel “ciao” è stato un piccolo gesto dal grande significato, quella signora non ha rivolto lo sguardo solo alla presenza di carrozzine (simbolo evidente di disabilità), ma ha alzato gli occhi per incrociare i nostri sguardi dove ci ha riconosciuti e ha deciso di rivolgerci un saluto durante la nostra uscita.
Speriamo che quel “Ciao” sia di buon auspicio e che le persone ritornino ad aver voglia di guardare il volto delle persone...
A tutti voi il nostro semplice “Ciao”, una parola semplice che può cambiare in modo positivo la giornata di chi lo riceve.
I ragazzi de “La Casa delle Abilità”
Centro diurno socio-terapeutico
Coop.Soc. NUOVI ORIZZONTI