Attualità - 19 gennaio 2020, 14:20

Inquinamento: piante mangia smog contro CO2 e polveri sottili possono essere un aiuto vero?

Asti è tra le città più inquinate d’Italia, ma la natura può darle una mano. Ecco le piante che secondo Coldiretti ripuliscono l’aria

Foto tratta da Wikipedia

Foto tratta da Wikipedia

Esistono piante capaci di divorare lo smog contribuendo così a migliorare la qualità dell’aria e per una città inquinata come lo è Asti si tratta di un aiuto importante, certo non risolutivo, ma certamente utile. Piantare alberi non può eliminare il problema, ma sicuramente può letteralmente offrire ai cittadini una buona boccata d’aria, creando vere e proprie oasi anti smog.

La ricerca condotta da Coldiretti, che stila addirittura l’elenco delle piante mangia smog - capaci cioè di catturare quasi 4000 chili di anidride carbonica nell'arco di vent'anni di vita, bloccando anche le polveri sottili - riporta all'attenzione dei cittadini astigiani il tema molto sentito dell'inquinamento, come dimostrato anche dalla recente polemica nata sul taglio di 160 tigli, a fronte di una trentina effettivamente “malati”, in una Tenuta di località Valgera. 

Tra le piante anti smog troviamo il Tiglio e il Bagolaro. Entrambe queste specie sono presenti oltre che nei parchi anche nelle alberature stradali e dove solitamente compaiono insieme ai Platani.

Al primo posto nella classifica degli alberi mangia smog troneggia l'Acero Riccio che raggiunge un'altezza di 20 metri, con un tronco slanciato e diritto e foglie di grandi dimensioni, ogni esemplare è in grado di assorbire fino a 3800 chili di CO2 in vent'anni. Quest’albero inoltre ha un'ottima capacità complessiva di mitigazione dell'inquinamento e e d’estate contribuisce a ridurre la temperatura. Altrettanto valido con 3100 chili di CO2 aspirate dall'aria, è il servizio svolto dalle Betulle verrucose, capaci di attecchire nei terreni più difficili. Si tratta di alberi che amano i corsi d’acqua e li si può pertanto ritrovare nei parchi fluviali.

Apprezzabile anche l’opera del Cerro, una specie di quercia, presente nei parchi cittadini e del Ginkgo Biloba. Quest’ultimo è un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa, tanto da essere considerato un fossile vivente. Esso, oltre ad assorbire 2800 chili di CO2 - come sottolinea la Coldiretti – vanta un'alta capacità di barriera contro gas, polveri e afa ed è in grado di crescere in tutti i tipi terreni compresi quelli urbani. Funzione anti smog svolgono il piccolo Ontano nero che, nonostante i suoi 10 metri, riesce ad assorbire fino a 2600 chili di CO2, l’Olmo campestre ed il Frassino comune.

A migliorare la dotazione di verde pubblico sono chiamati a contribuire naturalmente gli Enti preposti, ma possono svolgere un ruolo di primissimo piano i cittadini usufruendo del bonus verde, confermato anche per il 2020 grazie al decreto Milleproroghe. Si tratta di una detrazione IRPEF del 36% delle spese documentate sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, comprese le pertinenze, le recinzioni, gli impianti di irrigazione, la realizzazione di pozzi, le coperture a verde e i giardini pensili.

Redazione

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