Nel guardare i tantissimi musei minori di Asti e dell’Astigiano, minori per dimensione non certo per valore, la conferma che piccolo sia bello arriva subito, facile. Anche da noi, come in tutta Italia, il 90% dei musei è annoverabile nella definizione di piccolo, musei carichi di rapporti e legami con le comunità locali e con i territori. Vantaggi competitivi non certo da poco.
Girare per piccoli musei è spesso un’esperienza originale e memorabile, così accoglienti, nella loro piacevole vicinanza con il visitatore, e capaci di trasformare ogni visita in un’occasione relazionale nel valorizzare tradizioni e tipicità locali. Entrandoci è immediata la sensazione delle importanti potenzialità di attrattori turistici, come singoli e specialmente come insieme. Un ruolo chiave però l’abbiamo noi residenti, nel conoscerli, amarli e visitarli quali luoghi della comunità, per dar loro continuità e sopravvivenza.
Veniamo allora ad accennarne qualcuno dalle nostre parti, partendo da Asti, dove, non foste ancora passati a godere delle interessantissime collezioni del Museo del Palio, di quello Diocesano e del Museo degli Arazzi Scassa, appena Corona tornerà ad essere solo il nome di una birra...correteci.
In giro per l’Astigiano invece ce ne sono veramente tantissimi e me ne tocca, ahimè, fare scelta di racconto. Da nord a sud, partirei allora con il Museo Etnologico Missionario a Castelnuovo Don Bosco, pot-pourri di oggetti e racconti da tutto il mondo, a ruota di importanti periodi di ecumenismo. Poi, in qualche modo collegato, a Capriglio, il Museo Mamma Margherita, dedicato a Margherita Occhiena, madre di Don Bosco. Spostandoci più a sud, non scordate la Gipsoteca Gonetto, a Cinaglio, dove sono raccolte centinaia di copie in gesso delle principali opere della scultura europea, a celebrare il locale rapporto storico con questo materiale. E ancora, a Cisterna d’Asti, ecco il Museo delle Arti e dei Mestieri di un Tempo, molto ben allestito in una sede più che prestigiosa, l’antico ed imponente castello.
Anche per gli appassionati d’arte le opportunità sono varie ed imperdibili, a partire dal Museo d’Arte Sacra di Costigliole d’Asti e da quelli d’arte moderna e contemporanea a Mombercelli, il MusarMo, e a Nizza Monferrato a Palazzo Crova. Ultimi due accenni nell’area del varie ed eventuali, comunque fortemente legati all’Astigiano: a Cerro Tanaro il Museo della bicicletta Sarachet, al primo piano della stazione ferroviaria, con una spettacolare collezione di biciclette storiche, macchinari e accessori legati alla produzione di Guido Saracco, detto Sarachet; e infine il museo dello zucchero e del collezionismo di bustine di zucchero a Nizza Monferrato, sede di una delle aziende leader nel settore.
Insomma, tanti piccoli musei da visitare, ve ne foste perso qualcuno il suggerimento direi che è chiaro. Poi, passato ‘sto ciclone virologico, raccontiamoli e valorizziamoli, assieme a tutto il tantissimo resto, per ritrovare turisti, sempre più orgogliosi di vivere in questo posto bellissimo.