Attualità - 26 marzo 2020, 12:11

“Io, astigiano in Australia, vi racconto come questo Paese-continente affronta il coronavirus” [VIDEO]

Danilo Duseli, general manager in ambito ristorativo, ha documentato per noi la situazione nel Paese

Come a tutti ben noto, l’emergenza coronavirus sta interessando davvero tutto il mondo, senza alcuna distinzione geografica. Pochi giorni fa vi abbiamo raccontato l’esperienza di un astigiano residente in Cina (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), oggi invece cambiamo continente per documentare – grazie al prezioso supporto dell'astigiano Danilo Duseli, general manager nel settore ristorativo che vive da sei anni nel Paese – come l’Australia affronta l’emergenza sanitaria in corso.

“Da sei anni vivo a Brisbane e da quasi uno ho ottenuto la cittadinanza – scrive Duseli – Lavoro come manager nella ristorazione e sono a capo di un gran bel team composto da circa 35 persone. La situazione virus e arrivata con una velocità pazzesca, nel giro di 10 giorni abbiamo dovuto prender decisioni senza precedenti, chiudere tutto, senza data di riapertura”.

L’Australia, Paese-continente che vive di visti, con milioni di persone in arrivo e partenza tutti i giorni, si trova in una situazione di chiusura totale: solo i cittadini e i residenti hanno il permesso per rientrar nel Paese, con un limite temporale fissato a 72 ore dall’annuncio del provvedimento. Mentre, per quanto concerne gli aiuti, concessi in un primo tempo ai soli residenti, sono stati recentemente estesi a tutte le persone presenti nel Paese, anche se ogni caso verrà valutato singolarmente.

“La reazione australiana e forte, sin da subito il mio locale si è svuotato, le gente segue e ascolta cosa sta succedendo nel mondo, si prepara al peggio e ha paura – spiega ancora Duseli – ma la reazione dei media qui è stata molto diversa: non colgo il ‘terrorismo psicologico’ che avverto ogni mattina quando mi trovo ad ascoltare le notizia italiane. E anche il governo continua a chiedere che la gente continui a spendere. In modo diverso dal solito, con maggior accortezza, ma non fermi l’economia. Abbiamo incrementato la vendite online, il governo sta rilasciando fondi per creare applicazioni per smartphone, in modo da garantire la continuazione di attività”.

“L’Italia è comunque la mia Patria – prosegue – è sentire tutto questo a 16mila chilometri di distanza è davvero avvilente. Si sentono troppi pareri contrastanti, troppe persone con opinioni diverse, anche riguardo cosa si sta facendo per poter ripartire e far tornare la gente alla vita normale.

Quando mio nonno mi raccontava della guerra, di come la gente si comportava e dei momenti difficili, lo ascoltavo, ma in realtà non gli credevo davvero. O meglio, mi sembrava ingigantisse tutto. Adesso, come su molte altre cose, capisco e devo ricredermi, facendo tesoro dei consigli dati da chi, prima di me, aveva rialzato la testa”.

Gabriele Massaro