Stiamo quasi perdendo il senso del tempo da quando iniziarono dalla Cina le prime notizie sul Covid 19. Un mondo così lontano che si è avvicinato nell'arco di una manciata di giorni.
Da qualche settimana, per contro, grazie a misure (molto) restrittive e controlli serratissimi, i dati dei contagi stanno diminuendo.
Sergio De Ieso astigiano nato 46 anni fa all’ombra della Torre Rossa, vive a Pechino dal 2006, ha un figlio di 7 anni e la residenza a Wuhan, dove la storia del Coronavirus che stiamo vivendo ormai da settimane come in una bolla, è iniziata.
In Cina ha aperto diverse pizzerie e poi, animo creativo, ha iniziato con alcuni spettacoli televisivi e la sua strada è diventata un’altra.
CAMPIONE ITALIANO OVER 39 DI COPPIA ACROBATICA
Sergio fa l’attore e al suo attivo ha 35 film, ma non dimentica la sua Asti, l’amato Palio (è sbandieratore e attualmente è campione italiano Over 39 di Coppia Acrobatica.
Sente quotidianamente la sua famiglia con We Chat e fino all’”epoca” precedente al Coronavirus veniva ad Asti spessissimo anche 3-4 volte all’anno e ha già un volo prenotato per il primo luglio.
La speranza è che per quel periodo sia tutto finito. È stato ad Asti solo a settembre per tornare in Cina il 16 ottobre.
LA CINA HA FATTO PASSI DA GIGANTE
“La Cina – ci spiega Sergio, in vent’anni è cambiata tantissimo, la chiamano ‘Il grande cantiere’ perché buttano giù palazzi di 5 o6 piani per edficare in poco tempo grattacieli. È molto pulita (meno in periferia, i mercati non sono curatissimi) ed è al passo con l’America, Pechino è la metà del Belgio, ma la stessa Wuhan è molto curata e a livello tecnologico sono quasi al pari del Giappone. È migliorata esponenzialmente, soprattutto dopo le Olimpiadi di Pechino 2008, sono stati fatti passi da gigante, da 4 linee della metropolitana oggi si è arrivati a 20. Con i treni superveloci ci si posta più rapidamente che in aereo con costi decisamente più competitivi dell’Europa
Un Paese quindi decisamente al passo con i tempi, anzi che li ha superati e il virus entrato prepotentemente in questo mondo come ha cambiato le abitudini di questa nuova civiltà?
“Il virus – spiega ancora Sergio – si pensa sia arrivato intorno ai primi di novembre, il Governo però ha dato l’ordine di isolamento per la città di Wuhan il 20 gennaio, in quei giorni ero sul set di un film fuori Pechino, erano i giorni del capodanno cinese e il 24 eravamo fuori a cena, mi sono affrettato a tornare a Pechino, andando a prendere il mio bimbo di 7 anni che frequenta una scuola buddista a diversi Km di distanza, Wuhan ha iniziato ad essere isolata. È stato con me fino all’8 marzo ed ora è in quarantena, dal suo villaggio non entra e non esce nessuno, se si esce si firma un documento, la polizia controlla e verifica ogni cosa. Se si esce e si rientra si rimane in quarantena 14 giorni”.
Le vite sono cambiate repentinamente e le prospettive sono diverse. “Molti sono scappati via, per esempio diversi attori che erano sul set con me: russi, thailandesi, ucraini, giapponesi. Io sono tornato a Pechino perché mio figlio è qui, forse non ci fosse stato lui, anche io sarei tornato in Italia. Le palestre sono chiuse fino al 1 maggio, anche le scuole, forse lo saranno anche per il mese di aprile.
Tutti i giorni i bambini e ragazzi fanno video lezioni, anche di arti marziali.
"Nei 45 giorni in cui sono stato a casa sarò uscito 4/5 volte se non in cortile con il bimbo per far qualche tiro al pallone; soprattutto con gli stranieri, in CIna, sono molto intransigenti. Ci sono davvero tanti controlli, nei supermercati non si entra senza le mascherine e solo dopo aver controllato la temperatura. Comunque qui la situazione è molto migliorata. Qualcuno ad Asti mi diceva che eravamo esagerati e invece è l’unico modo per contenere. È anche una questione di rispetto”.
Le misure di contenimento quindi sono state davvero rigide, mascherine, controlli, informazione continua su qualunque canale, le scarpe devono essere lasciate fuori casa. Negli aeroporti e nelle stazioni controllano la temperatura ma anche la provenienza. “Se scendo fuori casa, una porta è sigillata, l’altra è aperta solo dalle 5 alle 11, può sembrare un’esagerazione ma a Pechino, 30 milioni di abitanti ci sono stati stati solo 8 morti. C’è un controllo sotto ogni abitazione”
Il controllo in Cina è abbinato spesso a forti misure di repressione, se si tenta di entrare in un supermercato senza mascherina e senza che sia stata misurata la temperatura, si rischia l’arresto, ma da quando il governo ha iniziato ad informare la popolazione e a chiudere tutto, finalmente il contagio è contenuto.
“Da dieci giorni qualcuno sta iniziando a uscire un po’ di più ma ci sono stati momenti in cui non c’era una macchina in giro, nulla, al momento è più come prima. Le misure così severe hanno funzionato”
“La mentalità delle persone deve cambiare e ci si deve adattare alla situazione del momento, molti medici cinesi sono venuti in Italia per aiutare e questo è molto bello. In occasione del terremoto del 2008, l’Italia aveva mandato tantissimi aiuti, c’è molta solidarietà. Il Covid cambierà profondamente la vita delle persone soprattutto a livello di economia mondiale, penso però che ci riprenderemo.
Forse potrà anche cambiare in meglio la mentalità delle persone, forse diventeremo più saggi e meno spavaldi. E il virus diventerà solo un brutto ricordo".