"Non discriminare nell'erogazione degli aiuti". L’appello arriva dall’Asgi, associazione studi giuridici sull’immigrazione che invita i comuni a tenere presente tutte le persone che stanno subendo gli effetti della tragedia Covid-19 “ indipendentemente dalla nazionalità, dal titolo di soggiorno, dalla durata della permanenza precedente sul territorio”.
In queste ore infatti tutti i comuni, sono alle prese con i vari disciplinari per lo stanziamento dei fondi per i buoni spesa stanziati dal Governo. “Si tratta di interventi straordinari destinati a supplire alla perdita di occasioni di lavoro provocata dall’emergenza – scrivono dall’Agi - In quanto tali, devono essere rivolti a tutti coloro che appartengono a una comunità territoriale e hanno subito gli effetti di tale particolare situazione, indipendentemente dalla nazionalità, dal titolo di soggiorno, dalla durata della permanenza precedente sul territorio. In particolare, per quanto riguarda i titoli di soggiorno, va ricordato che numerose norme (artt. 2, 41 e 43 TU immigrazione, oltre a varie direttive UE) garantiscono la parità di trattamento con gli italiani nell’accesso alle prestazioni di assistenza sociale a tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti, anche se titolari di un permesso di soggiorno per famiglia, lavoro o protezione internazionale; pertanto non è consentito ai Comuni operare distinzioni a seconda del titolo di soggiorno".
"Quanto agli stranieri privi di titolo di soggiorno, va tenuto conto, continuano – senza voler considerare qui la evidente opportunità di un provvedimento di regolarizzazione – che in questa particolare situazione essi non hanno alcuna possibilità di lasciare il nostro paese stante il blocco della mobilità internazionale e l’indisponibilità dei paesi di origine a riammetterli nel territorio. Si tratta dunque di persone irregolari, ma di fatto costrette a restare nel nostro paese”.
“Il virus non conosce confini e steccati – concludono dall'ASGI -non ricreiamoli all’interno delle nostre comunità locali e valorizziamo invece il patrimonio di solidarietà e di coesione sociale che abbiamo sperimentato in queste settimane.
COME SONO LE REGOLE AD ASTI
Ad Asti, mentre si attende il nuovo sistema per la raccolta delle domande che riprenderà mercoledì 8 aprile (al momento ne sono arrivate circa 500), le norme sono chiare.
I cittadini devono risiedere nel Comune, essere cittadino italiano o dell’Unione Europea, cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o apolide in possesso di analogo permesso, cittadino di Paesi terzi familiare di cittadino italiano o comunitario - titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o titolare di protezione internazionale, non devono aver rcepito alcun reddito nei primi tre mesi dell’anno 2020 o aver perso la propria capacità reddituale a causa del COVID-19,
Non devono possedere un patrimonio mobiliare superiore ad € 6.000,00, incrementato di € 2.000,00 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di € 10.000,00, come previsto dall’art. 5 comma 6 del DPCM 159/2013 (decreto ISEE).
Naturalmente chi presenta domanda non deve già avere un sostegno pubblico e il buono non potrà eccedere l’importo di € 300,00 settimana.