Economia e lavoro - 17 aprile 2020, 17:01

"Serve massima prudenza e senso di responsabilità". La Fillea Cgil sulla ripartenza e la "Fase due"

1700 i lavoratori nel settore edile in provincia di Asti, 530 le imprese iscritte alla Cassa Edile

"Serve massima prudenza e senso di responsabilità". La Fillea Cgil sulla ripartenza e la "Fase due"

"La nostra provincia ad oggi non è ancora uscita totalmente dall’emergenza". A ricordarlo è Paolo Conte della Fillea Cgil di Asti che spiega che l'attuale situazione del settore dell'edilizia in provincia di Asti, che conta un totale di circa 1700 lavoratori e 530 imprese iscritte alla Cassa Edile provinciale, in questi tempi di emergenza sanitaria, vede una sostanziale chiusura dei cantieri, con esclusione delle maestranze utilizzate allo svolgimento delle attività indifferibili ed urgenti per la messa in sicurezza e quelli relativi alla realizzazione e manutenzione di strutture sanitarie e di protezione civile.

Dalla manutenzione della rete stradale, autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, nonché quelli relativi alla realizzazione, manutenzione e funzionamento di altri servizi essenziali o per motivi di urgenza o di sicurezza, "la stragrande maggioranza di lavoratori dipendenti - sostiene - sono stati posti in Cassa integrazione mentre i contratti a termine in scadenza non sono stati rinnovati, con enormi disagi e drammi per migliaia di famiglie. Siamo fermamente convinti che si debba ripartire al più presto, il comparto delle costruzioni era già duramente provato dalla crisi economica del 2008, sappiamo bene che il settore dell’edilizia e la sua ripartenza è essenziale allo sviluppo e alla ripresa del Paese, ma a mio giudizio non si possono fare passi falsi".

Il rischio, secondo il sindacato è di "non onorare la memore delle migliaia di vittime fatte dal coronavirus e il dolore delle loro famiglie buttando via i sacrifici economici e sociali fatti fino ad oggi, non possiamo rischiare una nuova possibile seconda ondata, che sarebbe in grado di portarci in una situazione emergenziale sanitaria e economica ,che potrebbe rilevarsi ancora più devastante di quella che stiamo vivendo, i cantieri dovranno riaprire, ma alle condizioni di massima sicurezza, quando tutti i lavoratori impegnati avranno a diposizione quotidianamente i dispositivi di sicurezza, con una nuova organizzazione del lavoro".

Un'organizzazione quindi che preveda anche la possibilità di mantenere le distanze sociali e la sanificazione e igienizzazione di spogliatoi, servizi igienici, furgoni, mense e qualsiasi luogo e mezzo di lavoro.

"Noi - conclude Conte - siamo pronti a collaborare con le istituzioni e le imprese ma la direzione deve essere condivisa da tutti. Per noi è fattibile e indispensabile ripartire, ma non a scapito della salute e sicurezza dei lavoratori, delle loro famiglie e della collettività, la salute viene prima di tutto".

Al direttore

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