Fabbriche (ri)aperte e scuole chiuse. Il caso delle mail andate perse. Ma anche la burocrazia e la ripartenza per territori omogenei. È un Alberto Cirio a 360 gradi quello che stamattina ha parlato ai microfoni di Rai Radio Uno. A poche ore da un servizio come quello di Report che non è stato tenero verso il sistema Piemonte nel combattere il Coronavirus.
Uno degli argomenti caldi, che prima di arrivare ai giornali già impazzavano sui social, è senza dubbio quello della gestione dei più piccoli: sacrificati, quando si è trattato di tenerli in casa e oggi in secondo piano se si parla di tenere le scuole chiuse fino a settembre, ma al tempo stesso di riavviare le attività lavorative, dunque richiamando le mamme e i papà in ufficio o in azienda.
"Non possiamo non pensare alle famiglie che, se tornano a lavorare, non sanno dove mettere i bambini - ha detto Cirio -. È un dovere istituzionale e morale, lo dico anche da papà. Non possiamo pensare che ripartano le aziende senza che riparta un qualcosa predisposto dalle Regioni o dallo Stato per assistere e guardare i bambini durante l'orario di lavoro".
Ma un altro tema scottante è senza dubbio quello delle mail andate perse nelle settimane in cui si cercava di fare argine alla diffusione del Covid-19. "Deve essere una lezione per tutti: quelle mail dovevano arrivare al Sisp, i servizi di igiene dislocati nelle varie aziende localizzate nella regione, ma negli anni non si è mai investito su questo. E la dimostrazione evidente dei tagli avvenuti in passato sulla Sanità piemontese e italiana è rappresentata dal fatto che abbiamo raddoppiato in poche settimane gli addetti Sisp, salendo da 450 a 800".
Sempre sul fronte ripartenza, il presidente della Regione ha parlato del lavoro fatto in queste settimane con il Politecnico di Torino e gli altri atenei e centri di ricerca piemontesi. "Sono soddisfatto: stiamo mettendo a punto un manuale concreto e pratico per riuscire a operare". Ma al tempo stesso sarà importante procedere di pari passo con i territori vicini, Lombardia in primis: "Il governo non ripeta gli errori di inizio marzo, quando furono stabilite misure diverse a seconda delle provincie, come se il virus riconoscesse i confini amministrativi". Dunque, aree omogenee: "Non posso pensare a tempistiche diverse per Piemonte e Lombardia. Guardiamo con fiducia al 4 maggio".
E sulla burocrazia ha promesso: "All'inizio della prossima settimana presenterò un disegno di legge che sospende in Piemonte tutta una serie di adempimenti burocratici". E intanto: "il Governo deve applicare in tutte le regioni il modello Morandi".