Scuola - 23 aprile 2020, 17:32

"Aiutiamo i bimbi portatori di handicap e apriamo gli spazi esterni delle nostre scuole per farli giocare all'aperto"

La proposta arriva dal consigliere comunale Angela Quaglia

"Aiutiamo i bimbi portatori di handicap e apriamo gli spazi esterni delle nostre scuole per farli giocare all'aperto"

In questo periodo così duro, in cui dobbiamo stare tutti a casa (e che speriamo finisca il prima possibile, pur con le dovute attenzioni di protezione) ho pensato spesso ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, con i quali ho lavorato molti anni della mia vita.

Ho pensato che lo stare in casa, se si dispone di una casa sufficientemente grande e magari di uno spazio esterno (cortile o giardino) è certamente difficile ma, complici le temperature ancora non troppo elevate, sopportabile.

Diversa è la situazione per quei bambini che vivono in appartamenti piccoli, magari con un solo piccolo balcone e ai quali non si può chiedere di fare i compiti, di colorare o di guardare la TV tutto il giorno.

Gli insegnanti si stanno inventando di tutto per mantenere attivi e partecipi i piccoli allievi ma quel che manca, adesso, è lo spazio esterno in cui fare una corsa, saltare, giocare liberamente.

Mi auguro che dal 4 maggio si individuino soluzioni anche per loro. 

In questo periodo, tuttavia, la maggiore difficoltà è vissuta da quei bambini, portatori di handicap, che oltre alla mancanza di relazione con insegnanti e compagni si trovano a vivere le loro giornate in spazi ridotti e al chiuso nella loro casa.

Per questo ho pensato ad una proposta, da verificare con gli organismi competenti (Dirigenti scolastici, insegnanti ecc) che potrebbe offrire una “boccata d’aria” a questi bambini.

Perché non aprire, ad uno per volta, gli spazi esterni delle nostre scuole (materne ed elementari) per permettere loro di giocare un po’ all’aperto con la sorveglianza (protetta) di un genitore e di un rappresentante della scuola?

Si potrebbero organizzare dei turni, solo per bambini HC, in alcune ore della giornata, in attesa che arrivi il 4 maggio e si possa uscire, con i genitori, anche solo per una passeggiata.

E nel frattempo si potrebbe pensare ad istituire “percorsi a senso unico nei parchi cittadini” per consentire passeggiate nel verde non appena diventerà possibile uscire.

Angela Quaglia

 

Al direttore

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