- 25 aprile 2020, 09:00

Crollo verticale del settore della moda. A denunciarlo Confcommercio Asti

Sale la preoccupazione degli operatori del settore, troppe incertezze. Tanti piccoli negozi rischiano di non aprire

Crollo verticale del settore della moda. A denunciarlo Confcommercio Asti

Confcommercio Asti lancia l'allarme sul rischio anche per il “settore moda” che è uno dei più colpiti dalla crisi dell'emergenza coronavirus. Un settore che fa registrare un crollo verticale delle vendite , fino al 100%.

Sale la preoccupazione degli operatori del settore perché ad oggi sono ancora troppe le incertezze e pochissime le garanzia, e questo fa si che tanti negozi soprattutto quelli piccoli e medi rischino di non riaprire e non è irragionevole pensare che tra il 10 ed il 15% di questi negozi possa essere costretto ad arrendersi .

Abbiamo chiesto anche per le piccole imprese del settore moda lo stanziamento di finanziamenti per contributi a fondo perduto oltre ad una moratoria fiscale e contributiva fino a fine di quest'anno - precisa il direttore diConfcommercio di Asti Claudio Bruno - e stiamo contestualmente lavorando con la Regione Piemonte per la definizione dei protocolli che dovranno contenere le indicazioni per le riaperture.

Vogliamo strumenti snelli, concretamente attuabili che tengano conto della necessità di dover continuare a garantire la sicurezza sanitaria ma che chiariscano subito certi aspetti, quali la sanificazione dei locali e forse anche quella dei capi in prova , al cui proposito va detto che al momento non esistono obblighi o divieti normativi anche perché pare che il virus non risulti trasmissibile tramite i tessuti, molti dei quali potrebbero subire danni da eventuali trattamenti sanificanti. Bisognerà superare alcune giustificate preoccupazioni e paure dei clienti , ecco perché servono linee guida chiare”.

E poi la questione saldi checome sottolinea Dino Penna – presidente provinciale di Federmoda Confcommercio - "anche se può sembra paradossale parlarne , abbiamo sollevato perché è una ulteriore preoccupazione per il settore, che dovrà già in qualche modo fronte ad una stagione ormai compromessa perchè oltre al danno potrebbe aggiungersi la beffa . Una preoccupazione più che fondata perché temiamo di dover subire una concorrenza senza regole da parte delle grandi catene che apriranno all’insegna del tutto al 30%-40%-50% “

Federazione Moda Italia Confcommercio, rispettosa come sempre del parere degli associati, ha lanciato un sondaggio e sarà anche dall’esito del medesimo che verranno proseguite le trattative con Governo e Regione.

Comunicato stampa

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