Cultura e tempo libero - 27 aprile 2020, 17:47

Anche l'Archivio di Stato di Asti aderisce alla campagna #iorestoacasa

Ogni settimana un tema ad hoc per allestire piccole mostre virtuali, pubblicate sui canali social dell'Archivio

Anche l'Archivio di Stato di Asti aderisce alla campagna #iorestoacasa

La cultura non si ferma e non si è fermato neanche l'Archivio di Stato di Asti.

In questo periodo di chiusura al pubblico, l’Archivio ha aderito alla campagna #iorestoacasa, nata spontaneamente sulla rete e rilanciata dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, che invita a limitare le relazioni sociali per combattere la diffusione del Covid-19.

Apertura...virtuale!

E così l’Archivio di Stato di Asti ha aperto virtualmente i propri depositi per mostrare e raccontare i documenti e i fondi archivistici che conserva, con la speranza di poter nuovamente accogliere presto e in sicurezza gli studiosi e i cittadini.

Ogni settimana è stato individuato un tema per allestire piccole mostre virtuali da pubblicare sulla pagina Facebook e sul profilo Twitter dell’Archivio di Stato di Asti.

"Siamo partiti dalla sede, il nostro prezioso contenitore, presentando alcune immagini e curiosità legate alla Chiesa, un vero e proprio tesoro nascosto che fa parte dell’antico monastero femminile cistercense di Sant’Anna e Santo Spirito", spiegano dall'Archivio. 

È stata posta poi attenzione su alcune abitudini quotidiane che hanno subito forti limitazioni in questi ultimi tempi: il viaggio, il cinema e il teatro.

I ricordi di un tempo

"Attraverso i documenti, siamo andati al Teatro Alfieri di Asti (con le carte del fondo Ballario), abbiamo fatto un salto nel passato ricordando le sale cinematografiche astigiane degli anni Quaranta (attraverso il fondo Questura di Asti) e scoperto la storia del viaggiatore Osvaldo Roero di Cortanze, attraverso il suo libro di memorie", continuano.

Un’intera settimana è stata dedicata proprio alla famiglia Roero di Cortanze, il cui archivio venne donato all’Archivio di Stato di Asti arricchito dalla biblioteca di famiglia e da altre opere d’arte.

Dagli scaffali dov’è conservato il fondo archivistico Crova di Vaglio proviene il Cabreo de beni propri dell’illustrissimo signor barone di Vaglio Luiggi Crova, un grande volume rilegato in pelle contenente le mappe e le misurazioni dei beni terrieri della famiglia, realizzato nel 1769 e riccamente decorato. Nella settimana dedicata a questo documento importante per la storia del nostro territorio abbiamo scoperto insieme che cos’è e quali funzioni aveva un cabreo, anche attraverso un piccolo quiz. Con la presentazione di una pagina decorata di questo cabreo, l’Archivio ha aderito al flash mob digitale organizzato dal MiBACT insieme a Touring Club, domenica 26 aprile, per mantenere gli italiani a contatto con le meraviglie dei propri territori.  

Storia della malattia

"Abbiamo poi proposto un percorso nella storia della malattia e della salute attraverso le carte del fondo archivistico dell’Ospedale Civile di Asti per poi arrivare, la settimana successiva, attraverso un percorso di avvicinamento vissuto attraverso la presentazione di documenti presenti nel fondo della Prefettura, alla festa della Liberazione", concludono. 

Anche questa settimana avverrà l'apertura virtuale dei depositi per ricordare personaggi illustri del nostro territorio.

Redazione

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