"Penso che la curva in Piemonte stia seguendo più o meno lo stesso andamento di altre realtà. La situazione si sta normalizzando: i tamponi all'inizio non c'erano. C'erano in Veneto perché Zaia è andato in controtendenza rispetto alle indicazioni del governo". A dirlo è Ferruccio Fazio, capo della task-force in regione per la Fase 2 della sanità, che stamattina è intervenuto ai microfoni di Radio anch'io su Rai Radio 1.
L’ex ministro della Sanità ha chiarito come il governo “non ha indicato una politica dei tamponi: è mancato un decisionista politico, che riuscisse ad interpretare correttamente le indicazioni date dei tecnici”. “Il Piemonte - ha proseguito - ora è abbastanza tranquillo: noi siamo stati i primi a fare i tamponi nelle Rsa della regione, abbiamo iniziato a metà marzo e ho pazienti ancora positivi. Questo è un virus che ci fa pensare molto e ci fa dubitare su come sarà l’immunità”.
"Negli anni passati – ha aggiunto Fazio sulla situazione in Piemonte e Lombardia - non hanno preparato adeguatamente il territorio, non avevano i medici di base e le strutture territoriali dove intercettare il virus prima che arrivasse agli ospedali e questo ha creato uno stress negli ospedali”. “Il Veneto - ha continuato il capo della task force - ha risposto bene perché ha buon territorio: ci deve essere un circolo territorio-ospedale-territorio”.