Questa mattina hanno consegnato simbolicamente le chiavi dei loro bar e ristoranti ai sindaci.
L'iniziativa "Risorgiamo Italia" ieri sera alle 21 ha visto accendere per protesta le insegne dei locali che hanno anche preparato con cura tavoli per clienti che non ci sono da ormai quasi due mesi.
È successo ad Asti, ma anche in tutta la provincia e in tutto il Paese a segnalare un grosso disagio economico e timori per il futuro, un gesto per chiedere azioni forti e concrete che non siano solo le disposizioni di sicurezza "anticontagio".
UN SETTORE IN GRANDE DIFFICOLTA'
Si chiede al governo e alle amministrazioni che si tengano conto delle enormi difficoltà del settore. L'iniziativa è stata lanciata via social sotto le insegne di "Ho.Re.Ca Unita", gruppo che punta ad accendere un faro sulle difficoltà di un settore seriamente minacciato dall’emergenza sanitaria in corso.
"Invece di abbassare le serrande come avviene di solito nelle proteste dei commercianti, noi le alzeremo invitando il Governo a prendere subito in considerazione misure a sostegno di uno dei comparti della nostra economia tra i più strategici, onde evitare che tanti di noi non avranno più la possibilità di alzarle di nuovo perché falliti", spiegano gli organizzatori.
MANCA CHIAREZZA NON CI SONO DIRETTIVE
Bruno Violato in qualità di proprietario del ristorante Podestà e dell'Enoteca la Buta ci spiega:"Siamo tutti preoccupati perché non ci sono direttive chiare, questa ipotetica apertura non ci vede pronti, non sappiamo come muoverci. Se dobbiamo avere i divisori in plexiglas ci si deve adeguare".
Violato presiede anche l'Associazione Ristoratori e Albergatori dell'Astigiano che fa capo a Confcommercio (che non ha partecipato all'organizzazione di questa mobilitazione):"A livello regionale si stanno mettendo in pista alcune iniziative da presentare a chi deve prendere decisioni, a giorni uscirà un documento di Confcommercio con domande precise che vorranno risposte altrettanto precise. Non avere una risposta chiara è altamente preoccupante. Occorre salvaguardare la salute e osservare tutte le regole, ci mancherebbe, ma basta appigliarsi all'emergenza. I dati giornalieri non sono affatto rassicuranti. Ci vuole una data e delle regole precise. Così si impatta gravemente a livello sociale. Cosa succederà con la cassa integrazione? Le famiglie rischiano di non avere da mangiare".
"Alcune realtà nicesi, insieme ad altre analoghe attività astigiane, hanno fatto una sorta di gruppo che intenderà portare nei propri comuni, in provincia, ed in regione, le proprie voci per aprirsi ad un confronto sul come affrontare la disastrosa situazione che sta stravolgendo il nostro settore" spiega Cristiano Baldi del Terzo Tempo Osteria Moderna Nizza Monferrato.
SCIOPERO DELLE PARTITE IVA
I lavoratori astigiani titolari di partite iva saranno per protesta in piazza Alfieri il 4 maggio, in concomitanza con la manifestazione di Roma.