Anche l’edizione 2020 del festival “Paesaggi e oltre. Teatro e musica d’estate nelle terre dell’UNESCO”, che per diciotto stagioni consecutive ha portato rappresentazioni teatrali sulle colline tra Langa e Monferrato, attirando un numero crescente di appassionati, deve inevitabilmente tenere conto delle limitazioni ed incertezze correlate l’emergenza sanitaria in corso.
La rassegna, che si sviluppa nei territori dei quattro comuni che compongono la Comunità Collinare Tra Langa e Monferrato (ovvero Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti e Montegrosso d'Asti), si dovrà pertanto sviluppare con modalità differenti rispetto quelle ipotizzate nel corso di alcuni incontri, risalenti all’autunno, tra i sindaci dei Comuni interessati e il Teatro degli Acerbi che ne è guida artistica, progettuale e organizzativa. Permane comunque la volontà di realizzare il festival nell’estate, in luoghi all’aperto come già in passato.
“Vorremmo offrire un ritrovato spazio protetto per i sogni – affermano il presidente il presidente della Comunità Collinare Carlo Mancuso e Massimo Barbero del Teatro degli Acerbi –, per meglio affrontare le quotidiane difficoltà della vita. E per continuare un percorso già noto fuori dai teatri, che si può legare con le limitazioni di incontro di questo periodo e per il quale non si dovrà stravolgere un progetto, che già si fonda su elementi semplici ed essenziali per i quali si dovranno solo limitare il numero dei luoghi ed attuare le norme di accoglienza e distanziamento del pubblico che verranno definite.”
Fermo restando che naturalmente si dovrà rinunciare a un ampliamento del programma e dei luoghi, oltre che alla partecipazione di compagnie internazionali, si ha comunque l’idea di offrire più repliche degli spettacoli ed in orari e luci diverse, per venire incontro alle richieste e continuare un percorso visivo emozionale di immersione nei luoghi ospitanti già ampiamente sperimentato in passato. Ove possibile arricchendo il programma con le consuete “pillole” di paesaggio.
In tal senso il Teatro degli Acerbi è già “attrezzato” per la “fase 2” ed ha già pronto con la Comunità Collinare un programma di artisti e spettacoli per il cuore dell’estate che si sviluppi in questa direzione ed ha rinnovato il dialogo e la rete di collaborazione con altri festival regionali e del nord Italia affini a queste linee artistiche ed organizzative, come ad esempio “I Luoghi dell’Adda” e “L’ultima luna d’estate” di Teatro Invito di Lecco e partecipando a svariati tavoli di lavoro in questo periodo, in contatto anche con le istituzioni.
Ora si attendono le disposizioni operative da Governo e Regione circa la possibilità di realizzare spettacoli dal vivo all’aperto e con quali regole e limitazioni. “Di conseguenza affineremo il programma e l’organizzazione: ma partire da un’idea artistica fondata, un progetto già strutturato di teatro fuori dai teatri all’aperto e nel paesaggio e con molta esperienza in campo organizzativo sui territori è una base fondamentale. E ci ritroveremo, dove il paesaggio si fa teatro e il teatro diventa paesaggio”, aggiungono gli organizzatori.