Democrazia partecipata. Sono queste le due parole chiave dell'interpellanza urgente che 12 consiglieri di minoranza hanno rivolto al sindaco Maurizio Rasero.
Maria Ferlisi, Luciano Sutera Sardo, Giuseppe Dolce, Angela Quaglia, Mario Malandrone, Angela Motta, Michele Anselmo, Mauro Bosia, Massimo Cerruti, Davide Giargia, Giorgio Spata e Martina Veneto non hanno dubbi: il Comune di Asti è dotato di un "Albo di cittadini per una democrazia partecipata".
Si tratta di un sistema creato dalla precedente amministrazione e confermato da questa: un albo composto dalle persone che si sono iscritte alle varie commissioni consiliari facendo domanda nelle forme indicate. L'idea è quella di promuovere in questo modo una forma di democrazia attiva e partecipata, attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini.
I firmatari dell'interrogazione, però, fanno notare che dopo il lockdown conseguente alla pandemia da Covid19, l'Amministrazione comunale non ha più convocato i cittadini.
"Per le commissioni convocate dopo il lockdown, o sono stati convocati, ma non hanno potuto partecipare non avendo ricevuto il link per il collegamento in videoconferenza o non sono stati nemmeno convocati", spiegano.
I firmatari stroncano a monte ogni possibile scusante.
"Non possono essere addotte motivazioni tecniche per questa scelta, in quanto il programma utilizzato per le videoconferenze (GoTo Meeting) consente agevolmente sia il collegamento multiplo di più partecipanti che la loro gestione e gli iscritti all'Albo di Cittadini per la Democrazia Partecipata nelle varie commissioni non sono numerosi", continuano.
Ecco che una parte considerevole della politica astigiana chiede allora al primo cittadino se davvero questa Amministrazione sia interessata alla reale promozione di una democrazia partecipata.
Non solo. I firmatari interrogano il sindaco anche sulla sua intenzione di continuare a utilizzare l'Albo dei cittadini per la democrazia partecipata.
Il sindaco Rasero "Intende ovviare parzialmente alla mancata convocazione e partecipazione dei cittadini, pubblicando le registrazioni delle riunioni delle commissioni alle quali non hanno avuto accesso?".