"Le nuove linee guida elaborate dal Ministero della Salute sono basate su una chiara evidenza scientifica. Se consideriamo i dati che arrivano dal Piemonte, Regione Italiana che pratica più delle altre l'aborto farmacologico (47%), è facile comprendere che questa pratica non reca alcun danno alle donne che decidono di ricorrere a questa modalità". A dichiararlo sono la senatrice M5S e membro della commissione Sanità Elisa Pirro e la consigliera regionale Sarah Disabato.
"Poteva mancare il parere dell'assessore regionale e luminare Maurizio Marrone (FdI)?Certo che no - continuano le due pentastellate - . L'assessore regionale ha dichiarato in giornata che chiederà all'Avvocatura regionale "di verificare se il Governo Conte stia rispettando oppure no il diritto alla scelta consapevole e alla salute delle donne, garantito dalla legge 194".
"Le parole di Marrone - continuano le due esponenti del M5S - denotano una mancanza di conoscenza in materia di aborto farmacologico, oltre a risultare prive di fondamento scientifico. Si tratta di dichiarazioni che rappresentano tutto quello che in uno stato di diritto, in cui l'autodeterminazione personale è un diritto fondamentale, non vorremmo mai sentire dire da chi ricopre un ruolo istituzionale".
"Continuare a ricercare consenso, strumentalizzando il corpo delle donne, è vergognoso. Quando si parla di interruzione volontaria di gravidanza, spesso si parla di traumi e sofferenze e per questo nessuno, compreso l'assessore Marrone, ha diritto di giocare sulla pelle di queste persone. Non permetteremo mai che il qualunquismo della destra limiti i diritti di libertà delle donne", concludono Pirro e Disabato.