Il passaggio del Giro d'Italia ad Asti, oltre alle polemiche innescate dagli stessi corridori che questa mattina hanno inscenato una protesta ritardando la partenza e costringendo l'organizzazione a "ridurre" la Morbegno Asti, ha suscitato un tam tam di commenti al vetriolo sui social per via dei tanti assembramenti visti all'arrivo della tappa.
Tantissimi hanno criticato gli assembramenti, spiegando che la tappa andava annullata dato l'aumento allarmante dei contagi. "Bene il giro d'Italia ad Asti ma...
distanziamento sociale? Zero? Oggi 78 nuovi contagiati ad Asti vedremo nei prossimi giorni. Complimenti".
"Sono pazzi... da linciaggio". "La sera non si può uscire dopo le 11 e il Giro"?
Sono solo alcuni dei commenti di oggi che hanno 'costretto' il sindaco di Asti Maurizio Rasero, a fare una nuova diretta Facebook per giustificare in qualche modo il passaggio.
"Abbiamo fatto un lungo lavoro per portarcelo a casa, Asti è stata solo tre volte città di tappa, tante istituzioni ci sono state vicine è stato uno degli eventi più attesi e desiderati. L'organizzazione era partita molti mesi fa per maggio 2020.
Per poterci aggiudicare questa tappa, una delle più decisive per giocarsi la maglia Rosa, abbiamo sottoscritto diversi impegni con altre istituzioni, compresa la Regione Piemonte,ecco anche aver detto sì alla Regione ci ha portato a cercare sponsor ecc.
Il Giro è partito poi ad ottobre attraversando tutta l'Italia ed è partito in un momento in cui il virus non correva ancora, con le autorizzazioni di questure e prefetture di tutta Italia".
Ma il Giro, arrivando ad Asti ha dato il via ad una serie davvero impressionante di critiche.
"Il Giro arriva in quel di Asti e si scatenano le polemiche. Ho visto anche io che c'erano troppe persone vicine ma tutti avevano le mascherine e c'erano tante forze dell'ordine e Rcs ha dovuto sottostare a tante prescrizioni.
"Il Giro era importante per il territorio, abbiamo sottoscritto dei contratti, ho visto la disciplina delle persone distanziate e con mascherine, ma all'arrivo purtroppo non è avvenuto. Se è il caso mi scuso e sono dispiaciuto se è successo ma non mi sento responsabile".
Arrabbiato e molto, anche con chi sotto la diretta esprimeva dissenso: "Si vergogni lei, non ci sto che venga strumentalizzato il Giro, non si doveva fare neppure la Fiera quando il mercato lo facciamo sia il mercoledì e il sabato. La situazione ci preoccupa certo, ma facciamo il nostro dovere e prendiamo delle decisioni".
"Vi posso assicurare - ha spiegato ancora Rasero - che metto davanti a tutto la salute, se dovessi mai portare a casa questo virus so che perderei una persona a me molto cara".