Cultura e tempo libero - 29 ottobre 2020, 19:00

Tartufo nell’Astigiano: viaggio tra uomini, cani, boschi e cerca

Terza puntata di racconto su valore ed abbondanza di tartufi nell’Astigiano. Causa virus, oggi ci aspettano solo a tavola, a casa, e meglio se in pochi

Dai Romagnolo si cerca, si trova e si degusta

Dai Romagnolo si cerca, si trova e si degusta

Da noi si cercano e si trovano tanti tartufi. Uomini, cani, boschi, buio e nebbia. Tartufi che quest’anno non sono stati e non saranno esposti e venduti, nelle fiere a loro dedicate. Tanti eventi per far conoscere bellissimi borghi, colline, prodotti e tradizioni, che hanno dovuto, ahimè, fermarsi. Tradizioni che costituiscono un patrimonio, di gesti e parole, dal grande valore comunicativo, affascinante ed unico: segreti, posti nascosti, scaramanzie, paure. Piccoli misteri che solo chi si dedica alla cerca del tartufo può davvero capire e raccontare. Nei limiti.

Tra i tanti cercatori dell’Astigiano impossibile non celebrare i fratelli Romagnolo di Costigliole d’Asti, spettacolare borgo riccamente castellato che non non ha una fiera dedicata al tartufo, ma tante trifule e un posto speciale, il loro: La Casa del Trifolau. Un posto dove poter vivere la magica esperienza della ricerca dei tartufi, conoscere cani esperti, simpatici ed affettuosi, sentire il profumo dei boschi, dei vigneti e del prezioso tubero che in queste terre si arricchisce di un sapore inconfondibile. Non a caso, l’anno scorso, ci abbiamo trovato Cristiano Ronaldo con alcuni amici, a vivere la straordinaria esperienza della cerca, facilitata, ma chi se ne frega, il resto resta, assieme a Natale Romagnolo, il padrone di casa, e ai fidi cani Birba e Brio. Poi, sempre lì, un bel servizio su Geo&Geo lo scorso 22 ottobre, e per chiudere, per adesso, Chiara Ferragni e Fedez loro ospiti in settimana, guidati dal fiuto di Lizzie.

Occasioni mediatiche incredibili che dovrebbero insegnare qualcosa anche agli organizzatori delle manifestazioni fieristiche annullate, quattro da qui a metà novembre: Asti il 14 e 15, Canelli il 15 , Nizza Monferrato nei due fine settimana del 7-8 e 14-15 e Mombaruzzo, prevista pure lei il 15. Scordiamoci dell’imbarazzante concomitanza di date, neanche l’avessero fatto apposta, cosa di poco conto in assenza delle fiere stesse. Visto però che ogni fiera è un racconto, mi sfugge perché non l’abbiano sviluppato comunque, sui media e in rete, anche a fiere chiuse. Anche perché i tartufi continuano ad esserci e ad essere valori territoriali importantissimi e distintivi; usarli per promuovere l’Astigiano non dovrebbe essere solo onere ed onore di uno, ma di tutti.

Davide Palazzetti

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