Politica - 29 ottobre 2020, 15:31

Nella sera della cittadinanza a Liliana Segre c’è chi tace e fugge di fronte a Mussolini

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa dei Consiglieri di minoranza dopo la mancata revoca della cittadinanza onoraria al capo del fascismo

Nell'immagine, tratta da un filmato dell'Istituto Luce, un momento della visita ad Asti di Benito Mussolini, risalente al 16 maggio 1939

Nell'immagine, tratta da un filmato dell'Istituto Luce, un momento della visita ad Asti di Benito Mussolini, risalente al 16 maggio 1939

Nella seduta del consiglio comunale di ieri sera è stata approvata, all’unanimità e con grandi elogi da parte nostra, la pratica per il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

Contestualmente, noi consiglieri di Opposizione abbiamo presentato un ordine del giorno per impegnare il Sindaco e la Giunta a revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: benemerenza attribuita al Duce nel maggio del 1924, quando le istituzioni erano già cadute completamente nelle mani del fascismo, e sostanzialmente “dimenticata” nel cassetto.

L’atteggiamento del Sindaco è stata davvero vergognoso. Dapprima, quando un nostro collega aveva appena finito di spiegare che la revoca è un gesto dovuto Agli alpini dell’Armir strappati al lavoro in campagna e mandati a crepare in Russia, alle donne che hanno scioperato alla Way- Assauto nel 1943, alla famiglia Jona, a tutti coloro che, perseguitati e non, hanno sofferto a causa del fascismo e delle scelte di Mussolini, Rasero ha definito le sue parole “una pappardella”, imponendo così di affrontare quell’ordine del giorno alla conclusione del Consiglio.

Dopo, quando si avvicinava il momento di concludere le pratiche (ne mancava una) e poi di affrontare quella sulla revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, Rasero ha imposto la non prosecuzione del consiglio alle 22:30 (dopo tre ore dall’inizio della seduta, infatti, bisogna votarne la prosecuzione, altrimenti il consiglio finisce automaticamente) asserendo che i consiglieri di Maggioranza erano stanchi. Con metodi autoritari e toni davvero iracondi, contrastanti rispetto alle grandi dichiarazioni d’intento fatte poco prima nel presentare l’attribuzione della cittadinanza a Liliana Segre, il Sindaco ha poi fatto una sfuriata nervosa contro noi consiglieri di Opposizione ed il Consiglio è terminato senza nemmeno una parola, un giudizio, un indirizzo della Maggioranza sulla nostra proposta.

Ora vogliamo capire una cosa: cosa c’è da riflettere sul Fascismo? C’è forse qualcuno che potrebbe non essere d’accordo su un provvedimento di revoca della cittadinanza a Mussolini? E perché, se anche ci fossero state questioni tecniche (qualcuno sostiene che non esista l’istituto della revoca, altri che si debba andare a cercare la delibera), non chiudere la sessione almeno impegnandosi a prendere le distanze, fatte le dovute verifiche, da quel provvedimento?

Secondo noi questa chiusura del Consiglio ha rappresento una vera e propria fuga. Fuga inaccettabile di per se, perché l’Italia è un paese democratico e nato dalla Resistenza e sul giudizio storico riguardo la figura di Mussolini non si può transigere: ma fuga ancor più inaccettabile perché avviene proprio la sera in cui si attribuisce la più importante Benemerenza cittadina a Liliana Segre.

Ancora una volta tante parole: l’importanza di ricordare perché non accada più, le sofferenze, la mancanza di umanità, l’omertà di chi vedeva e non faceva, la straordinaria importanza di tale Benemerenza che, nel Comune di Asti, è stata concessa poche volte. Allora è proprio qui che ci ricolleghiamo: se è, come ha detto il Sindaco, un provvedimento estremamente importante e carico di significato, non era il caso di revocare immediatamente la cittadinanza onoraria a Mussolini o almeno prenderne le distanze??

Così, da ieri sera, fra i cittadini onorari della Città di Asti, ci sono sia Liliana Segre, perseguitata per motivi razziali e testimone della Shoah, che Benito Mussolini, mandante delle persecuzioni.

I Consiglieri di opposizione

Comunicato stampa


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