Attualità - 24 novembre 2020, 15:30

Gabusi sull'Asti-Chivasso: "Non vedo possibilità di riattivazione a breve della linea"

Replicando a un'interrogazione del PD, l'assessore regionale ai Trasporti ha sottolineato i costi elevatissimi di tale operazione e parlato di riorganizzazione del trasporto pubblico regionale

Gabusi sull'Asti-Chivasso: "Non vedo possibilità di riattivazione a breve della linea"

Tra i temi in discussione nell’ambito della seduta odierna del Consiglio regionale, vi è stata anche il futuro della linea ferroviaria Asti-Chivasso, tema sul quale il consigliere PD Alberto Avetta aveva presentato un’interrogazione cui ha replicato l’assessore regionale ai Trasporti, il canellese Marco Gabusi.

Ho incontrato i Sindaci – ha detto l’assessore Gabusi – almeno 7 o 8 mesi fa presentando la situazione in maniera trasparente e reale rispetto alla linea ferroviaria Chivasso-Asti, per la quale non vedevo e non vedo possibilità di riattivazione a breve. Gli investimenti richiesti sulla rete sono importanti: penso alla elettrificazione, alla sistemazione della galleria di Brozolo, ma soprattutto faccio riferimento alla sistemazione della rete, poiché dopo tanti anni ci sono interventi di manutenzione che sarebbero stati ordinari ma ora sono diventati straordinari. Rispetto alle frequentazioni ipotetiche della linea, inoltre, dobbiamo dare priorità alle linee che portano tante persone e sulle quali i nostri occhi devono essere posti in maniera privilegiata. Credo che questo sia un sistema trasparente in un momento in cui le risorse non sono infinite”.

L’assessore ha poi ricordato uno studio del 2018 secondo il quale l’attivazione di quella linea costerebbe alle casse della Regione Piemonte circa 2 milioni di euro in più di gestione all’anno. In questo momento ci stiamo muovendo senza un contratto per i Regionali e i Regionali Veloci con Trenitalia, non siamo nemmeno vicini alla sottoscrizione, e per altro siamo in causa per i mancati introiti e per la mancata compensazione economica. In questo contesto non posso pensare di ‘prendere in giro’ i sindaci con Tavoli di lavoro o Accordi di programma che poi di fatto si traducono in niente. Preferisco dire la verità”.

IPOTESI PISTE CICLABILI SU TRATTE FERROVIARIE

In quanto all’ipotesi di realizzare piste ciclabili sulle linee ferroviarie dismesse, tema che nelle scorse settimane aveva fatto molto discutere, Gabusi ha sottolineato che “ognuno può avere le proprie idee. Io mantengo la mia idea, che non è politica, ma è amministrativa: i soldi per riattivare quella tratta non ci sono e non ci saranno nel breve. Se il Consiglio Regionale trova 40-50 milioni di euro in più per riattivare le linee sospese, sarà per me solo un onore poterlo fare. È evidente che non bisogna guardare alla sola volontà politica, quanto alla triste realtà economica che ci mette di fronte a delle scelte. Da questo punto di vista io sono ancora disponibile e nell’Astigiano mi sembra che ci sia la volontà di immaginare di non lasciare ai rovi e alle ortiche quella traccia e di provare a immaginare un sistema di piste ciclabili”.

Non confondiamo i treni storici con il trasporto pubblico ha poi ammonito Gabusi –. Per me nulla osta al passaggio dei treni storici, ma non facciamo passare il messaggio che se passa un treno storico poi può passare anche un treno normale, perché non è così. È stato verificato, ad esempio, sulla Asti-Alba e sull’Alessandra-Castagnole, dove sono passati tanti treni storici, ma non ci sono gli elementi di sicurezza per far passare i treni ordinari del trasporto regionale”.

AVETTA (PD): “I TRENI NON INTERESSANO ALLA GIUNTA CIRIO”

“Prendiamo atto della cruda franchezza dell’assessore Gabusi: la linea ferroviaria Chivasso-Asti non sarà riattivata (a breve), con buona pace delle richieste dei sindaci e del Consiglio Metropolitano di Torino che, nel 2018, aveva deliberato all’unanimità una mozione a favore del ripristino del servizio ferroviario”, ha commentato Avetta

Aggiungendo che “Le motivazioni sono sempre le stesse: era una linea poco utilizzata, non ci sono soldi, serve una manutenzione straordinaria delle gallerie, etc. Salvo poi pensare di trovare le stesse risorse per altri progetti molto rispettabili, come la pista ciclabile, i cui costi di realizzazione, tuttavia, non sarebbero così diversi, perché implicherebbero comunque interventi sulle gallerie e sulla loro messa in sicurezza. Ma così non va. Quando si parla di trasporto pubblico è l’offerta che genera la domanda: per questo la Regione, che è un ente di programmazione, avrebbe il dovere di esprimere una strategia e mettere in campo politiche coerenti anche per tutelare un ambiente sempre più fragile”.

“Se crediamo nella mobilità collettiva e sostenibile – e quella su ferro ne è forse l’espressione più efficace dobbiamo investire risorse, garantendo qualità del servizio con l’obiettivo di favorire la crescita della domanda da parte dei cittadini. Ma così non è oggi in Piemonte. E allora mi viene da pensare che si tratti di una scelta politica precisa: il treno non interessa alla Giunta Cirio”, ha concluso Avetta.

RIORGANIZZAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE

Gabusi si è espresso anche su questo importante tema, affermando che la riorganizzazione del trasporto pubblico: “È un lavoro importante e sostanziale, da fare prima di arrivare alle gare per il servizio su gomma. Prima di mettere a gara un servizio dobbiamo però capire quale tipo di servizio mettiamo a gara e quali introiti da bigliettazione ci immaginiamo: entrambi elementi molto diversi rispetto ad un anno fa. Vogliamo portare avanti un lavoro sui territori e con i territori per migliorare il servizio soprattutto nelle aree periferiche; è un lavoro che durerà parecchio e che ci permetterà di poter bandire delle gare con un servizio moderno, efficiente e capillare per tutti i territori”.

Redazione

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