Sanità - 27 novembre 2020, 09:30

Anche in Piemonte flash mob degli infermieri, promosso dal Nursing Up

De Palma: "Fieri del risultato ottenuto con l'indennità professionale specifica, ma 100 euro al mese non sono certo il nostro traguardo. Meritiamo molto di più"

Immagine di archivio

Immagine di archivio

"Chi credeva che con l’arrivo della tanto attesa indennità specifica, da parte del Ministero della Salute, la strenua battaglia degli infermieri italiani si sarebbe fermata, si sbagliava davvero di grosso. Siamo pronti a scendere di nuovo nelle piazze e lo faremo da lunedì 30 novembre in tutte le Regioni chiave che stanno vivendo il dramma di questa emergenza, quelle dove i colleghi lottano ogni giorno contro la morte, nel massimo rispetto delle normative anti-covid. Nessuno ha dimenticato i flash mob che hanno anticipato le manifestazioni di Milano e del Circo Massimo, quelle che hanno cambiato la storia recente e ci hanno permesso di ottenere un piccolo traguardo che nessun sindacato prima di noi aveva raggiunto. I nostri striscioni, gli infermieri con i megafoni davanti agli ospedali e alle prefetture: è tutto pronto, siamo certi come sempre, con l’ampio sostegno dei cittadini riprendiamo una lotta che non si è mai interrotta".

Parole e pensieri di Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Sindacato Nursing Up, che annuncia altre due settimane "roventi", fino alla metà di dicembre una serie di iniziative per portare avanti la battaglia in onore di quelle istanze che gli infermieri italiani intendono perseguire fino al raggiungimento dei loro obiettivi.

"Non è ingratitudine, l’ho ribadito più volte. I 100 euro al mese in più rappresentano l’ottenimento di qualcosa di straordinario e impensabile. Nessun sindacato prima d’ora, aveva lottato con tanta veemenza per arrivare a ottenere finalmente una indennità specifica, come quella che ricevono i medici. Ciò significa che la strada intrapresa è quella giusta. Da qui si va avanti, ora, tutti insieme, per arrivare a quel traguardo dei 500 euro in busta paga che nessuno di noi ha messo da parte. Per questo, senza disconoscere i risultati che abbiamo ottenuto fino ad ora, abbiamo deciso di procrastinare lo stato di agitazione a tutto il mese di dicembre, per parlare chiaro a questo Governo e alle Regioni".

Da lunedì 30 novembre si parte con l’Emilia Romagna, e poi Campania, Lombardia, Province di Trento e Bolzano, Liguria, Piemonte. 

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU