La lunga notte del Covid passerà, ma per affrontarla ed attraversarla l’economia locale potrà contare quasi esclusivamente sulle proprie forze e su una innata capacità di resilienza che, anche con il fondamentale supporto delle istituzioni locali, ha consentito di adottare contromisure utili per contenere il comunque enorme danno finanziario generato dalla pandemia.
E’ questo, in estrema sintesi, il quadro della situazione emerso dal confronto tra il vicesindaco di Asti e assessore al Commercio Marcello Coppo ed i direttori di Confartigianato Asti e Coldiretti Asti (rispettivamente Giansecondo Bossi e Diego Furia), ospiti dell’appuntamento quindicinale con “Backstage”, nostro approfondimento giornalistico condotto nell’occasione da Gabriele Massaro.
“Il Covid non ci ha scoraggiati ma spronati a fare di più e meglio”, ha sostenuto il direttore di Coldiretti Asti, sottolineando le iniziative messe in campo in queste settimane dall’associazione: dal mercato di prodotti degli associati nell’area pedonale di piazza Alfieri al Mercato Coperto di Campagna Amica e Enoteca amica recentemente inaugurate in corso Alessandria. Progetti nati in periodo pre Covid e non stoppati dalla pandemia.
Così come è stato sviluppato, a tempi di record e sulla base dell’esperienza maturata con un precedente sito nato in pieno lockdown, il portale Astionline.it che mira a fungere da collettore non soltanto delle attività commerciali e ristorative, ma anche delle molteplici attrattive turistiche che caratterizzano questo territorio. Un progetto che ha visto Asp e Comune di Asti tra i più convinti promotori.
Ma l’Amministrazione ha guardato anche al mondo del commercio e dell’artigianato, con la sottoscrizione di una convenzione, firmata sabato, con varie associazioni di categoria tra cui anche Confartigianato. “Anche il mondo dell’impresa è stato supportato dal Comune – ha spiegato il direttore Bossi – con uno stanziamento di 349.000 euro destinati per sostenere le attività che hanno dovuto subire, durante la fase pandemica, chiusure o limitazioni delle attività e dei fatturati”.
Il Governo, con il succedersi di DPCM, aree suddivise per colore e l’incertezza (che permane tuttora) su quel che sarà consentito fare durante le festività Natalizie, viene percepito come un’entità distante, confusionaria, incapace di fornire una linea chiara da seguire. Tanto da necessitare, come ha sostenuto con amaro sarcasmo Coppo “Un bel TSO”. “Ci si deve dare una linea e cambiarla solo in caso di estrema emergenza – ha aggiunto – Se io impresa debbo fornire un servizio o un prodotto, ho un ciclo produttivo che va rispettato e quindi debbo sapere da qui ad almeno un mese cosa succederà”.
“E’ un incertezza importante anche per il mondo dell’agriturismo – ha spiegato il direttore Furia -, già duramente colpito nei mesi scorsi. Il problema non è tanto non avere linee chiare, ma che cambiano ogni giorno: i punti fermi non sono mai tali”.
“Tutti i livelli della politica e della rappresentanza del governo sul territorio hanno subito il caos conseguente il succedersi di DPCM, cambiamenti, incomprensibili decisioni – ha concluso Giansecondo Bossi – Al Governo non si rendono conto, evidentemente, che non siamo in grado di spiegare ad aziende che hanno investito su dispositivi di sicurezza e sanificazione perché poi li hanno obbligati a chiudere”.