Attualità - 08 gennaio 2021, 11:55

Anche Confagricoltura si schiera contro l’individuazione di possibili depositi nucleari in Piemonte

Il presidente Allasia ricorda che sul territorio regionale sono già presenti tre siti con impianti rappresentativi di tutto il ciclo di combustione nucleare

Un deposito nucleare

Uno dei siti SO.G.I.N. in Piemonte

Anche Confagricoltura Piemonte interviene con fermezza in merito all’individuazione delle otto aree aree per lo stoccaggio di scorie nucleari in Piemonte (Caluso-Mazzè-Rondissone nel Torinese e Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio nell’Alessandrino).

“Occorre essere chiari: non possiamo pensare di tutelare l’agricoltura di qualità e la memoria del paesaggio trasformando il nostro territorio in area vocata allo smaltimento di scorie nucleari ha affermato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – Nelle zone parco o in quelle tutelate dall’Unesco, le imprese agricole da tempo sono giustamente soggette a una serie di vincoli rilevanti, che però impattano in modo sensibile sulla crescita economica: oggi, a pochi chilometri di distanza da queste aree, si individuano le campagne piemontesi quale luogo ideale per la costruzione di 8 depositi per rifiuti radioattivi”.

"Per questo – aggiunge Allasia – manifestiamo il nostro totale dissenso sulle aree individuate e chiediamo che il ministro dell’Ambiente e il ministro dello Sviluppo Economico riconsiderino l’opportunità delle scelte adottate, confrontandosi con le istituzioni locali”.

Confagricoltura ricorda poi che in Piemonte sono già presenti 3 siti dove hanno sede 4 impianti rappresentativi di tutto il ciclo del combustibile nucleare: impianto ex FN-SO.G.I.N. di Bosco Marengo (AL), impianto EUREX-SO.G.I.N. di Saluggia (VC), Deposito Avogadro di Saluggia (VC) e Centrale Nucleare “E. Fermi” - SO.G.I.N. di Trino (VC). A Saluggia, come precisa anche l’Arpa Piemonte, ha sede il complesso industriale Sorin, nel quale sono state svolte in passato attività di produzione di radiofarmaci, di ricerca in campo nucleare e di raccolta di rifiuti radioattivi.

Il Piemonte, inoltre, ha la maggior quantità di combustibile nucleare irraggiato a livello nazionale stoccato nel Deposito Avogadro di Saluggia, in una zona caratterizzata da un’alta vulnerabilità dell’acquifero superficiale e soggetta a un forte rischio di inondazione. “Anche per tutti questi motivi – conclude il presidente Allasia – è opportuno che per nuovi siti di stoccaggio di scorie nucleari si guardi altrove. Non si tratta di una chiusura pregiudiziale, ma oggettiva, per cui ci sentiamo pienamente legittimati a dire: non solo nel nostro giardino”.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU