In Italia, al primo giorno di gennaio, le startup innovative iscritte all'apposito registro delle Camere di commercio sono risultate 11.899, pari al 3,2% di tutte le società di capitali di recente costituzione.
La Lombardia ne ospita oltre un quarto (il 27%). La sola provincia di Milano, con 2.282, rappresenta il 19,2% del loro totale, più di qualsiasi altra regione. Comunque, superano quota mille il Lazio con 1.383 (11,6%), in gran parte localizzate a Roma (1.237, pari al 10,4% nazionale) e la Campania, con 1.053, pari all'8,9% del totale nazionale. Segue il Veneto (974 e 8,2% del totale nazionale).
A breve distanza compare, al quarto posto, l’Emilia-Romagna, con 932 startup (7,8%), seguito dal Piemonte, con 659 (5,5%). In coda figurano la Basilicata con 108 (0,9%), il Molise con 75 (0,6%) e la Valle d’Aosta con 22 (0,2%) startup innovative. La Liguria ne conta 187 (1,57%).
Dopo Milano e Roma, che hanno pù startup innovative tutte le altre province maggiori sono molto staccate: nella top-5 figurano, nell’ordine, Napoli (529, pari 4,5%), Torino (427, pari 3,6%) e Bologna (316, pari 2,7%). La top-10 è completata da Padova, Bari, Bergamo, Salerno e Brescia. In ciascuna delle prime 17 province in graduatoria sono localizzate più di 160 startup; per contro, le ultime 16 province della classifica presentano meno di 15 startup.
Il record negativo spetta ad Asti, dove sono localizzate solo cinque startup innovative. Non molto meglio figurano altre cinque province del Nord Ovest, che, infatti, si trovano fra le ultime venti in Italia: Vercelli con 6, Imperia con 9, Verbania con 10, Savona con 13 e La Spezia con 14.
Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,4% di tutte le società costituite negli ultimi cinque anni è una startup. Seguono in graduatoria il Friuli-Venezia Giulia (5,4%) e la Valle d’Aosta (4,9%). Chiudono la classifica la Sicilia e la Puglia (entrambe con poco più del 2%) e la Sardegna con l’1,9%.
Come rilevato dall'Osservatorio di Mise, Infocamere e Unioncamere, i soci di capitale delle startup innovative, rispetto al trimestre precedente, sono lievemente aumentati (+0,5%) attestandosi adoltre quota 56 mila. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under-35 (il 19,% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,1%, contro un 21,5% registrato nel complesso delle società di capitali.
Le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco superiore a 184,7 mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione: per definizione, le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovative.
Fra l'altro, come fisiologico, le startup innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita (oltre il 52,6% contro il 30,9% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività e valore aggiunto. Inoltre, le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.