Le misure che, nel corso del 2020, hanno colpito duramente il comparto del vino, limitando le occasioni di incontro e scambio che sono proprie del settore, hanno in linea di massima causato un forte calo con oscillazioni marcate verso il basso e proiezioni incerte per quanto riguarda il futuro economico e produttivo.
‘L’ECCEZIONE’ DEL CONSORZIO BARBERA D’ASTI
Pur con lodevoli eccezioni quali il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che ha chiuso l’annata con numeri incoraggianti: oltre 66 milioni di bottiglie e più di 11 mila ettari vitati, pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte, per il Consorzio che tutela 13 denominazioni, 4 Docg (Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri) e 9 Doc (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte).
Uno scenario che si dimostra solido e colloca il Monferrato del vino in una posizione di rilievo. Comparando i dati del 31 dicembre 2020 con quelli dell’anno precedente, l’imbottigliato cresce dello 0,4%, mentre restano pressoché invariati i numeri della vendemmia con un potenziale di 536.393 ettolitri di vino prodotti. Se il primo dipende dal mercato e dalle sue richieste – entrambi di buona tenuta, come dimostra la corrispondente decrescita delle giacenze – la seconda si conferma stabile anche in relazione alle condizioni climatiche del periodo antecedente alla vendemmia stessa.
Spicca l’imbottigliato della Barbera d’Asti Superiore, con un incremento del 2,1% e un aumento di 1 milione di bottiglie in cinque anni, segno di un prodotto sempre più apprezzato. Vino longevo e di valore, registra quote importanti negli Stati Uniti e in Nord Europa, dove i prodotti affinati continuano a riscuotere grande interesse. Bene il Nizza (+ 4%) e il Ruché di Castagnole Monferrato, con quest’ultimo che si attesta ancora una volta sul milione di bottiglie.
MOBRICI: “IL RISULTATO OTTENUTO INCORONA IL LAVORO SVOLTO NEGLI ULTIMI ANNI”
“La nostra previsione si è dimostrata corretta: il Monferrato del vino, malgrado le grandi difficoltà legate all’emergenza sanitaria, ha dimostrato un’ottima tenuta – commenta Filippo Mobrici, presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – I numeri confermano la solidità del nostro comparto di riferimento, che ha retto all’urto di questi mesi grazie alla capacità e al lavoro delle aziende, ormai ben piazzate sui mercati e sui consumi, sempre più attente a garantire il massimo profilo qualitativo del vino. Le nostre Docg si mantengono stabili e, in certi casi, registrano incrementi importanti”.
“Un risultato – afferma Mobrici – che incorona il percorso intrapreso negli ultimi anni. Imprese consolidate e giovani produttori hanno capito il valore del nostro territorio e del nostro vino, arrivando a rappresentare una garanzia per gli investimenti che interessano tutto il nostro mondo. E questo lancia un grande messaggio di speranza che cogliamo per rinnovare i nostri obiettivi: quelli di garantire reddito e valore ai viticoltori, ma anche di continuare a raccontare il nostro territorio e le sue molte eccellenze”.