Economia e lavoro - 01 febbraio 2021, 14:05

In arrivo dalla Regione 2,3 milioni di euro per le spese Covid sostenute dalle RSA astigiane

Denaro che rientra in un più cospicuo stanziamento disposto dall’Ente con una legge approvata nelle scorse settimane

Immagine generica anziano assistito RSA

L’epidemia di Covid-19 ha comportato, tra le altre cose, anche maggiori costi per le RSA che, grazie alla legge regionale n. 2 del 26 gennaio scorso, potranno ora ottenere ristori previsti dalla norma per coprire i costi non rimborsati dalla Pubblica Amministrazione per sanificazione dei locali, acquisto dispositivi di protezione individuale, maggiori spese di personale, smaltimento rifiuti speciali e specifici investimenti per messa in sicurezza e o finalizzati a garantire il benessere psicofisico degli ospiti durante l’emergenza.

Fondi che saranno destinati con criteri differenziati a seconda che si tratti di strutture accreditate e convenzionate o strutture semplicemente autorizzate. Per le strutture convenzionate le risorse saranno distribuite come integrazione tariffaria giornaliera, diversificata secondo la tipologia della struttura (da un minimo di 1 euro/dì per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità ad un massimo di 2,65 euro/dì per le strutture residenziali con anziani), ma sempre nei limiti delle spese suddette effettivamente sostenute e del limite di stanziamento di 30.000.000 di euro.

Per le strutture autorizzate al funzionamento invece il ristoro consisterà in un contributo una tantum, calcolato sulla base dei posti letto autorizzati alla data del 30 novembre 2020, nei limiti dello stanziamento di 10.100.000 di euro. Per le imprese fornitrici di prestazioni domiciliarie sociale e sanitarie infine è previsto un contributo una tantum per l’acquisto di dpi, maggiori spese di personale, messa in sicurezza o degli assistiti o miglioramento della qualità dell’assistenza, nei limiti di spesa di 1.500.000 di euro.


DESTINATI ALLE RSA ASTIGIANE CONTRIBUTI PER 2,3 MILIONI DI EURO

Poiché secondo i dati della regione Piemonte aggiornati al 7 gennaio 2021, i posti letto accreditati in provincia di Asti sono 1994, più altri 167 autorizzati ai sensi dell’art. 8 ter, su un totale regionale rispettivamente di 30.060 e 6.107, in provincia di Asti i ristori suddetti potrebbero ammontare all’incirca ad un massimo teorico di circa 2 milioni per le strutture convenzionate e meno di 300.000 euro per i posti letto autorizzati.

Le modalità di erogazione delle integrazioni tariffarie, la quantificazione dei contributi una tantum, e i criteri e modalità di assegnazione di questi saranno stabilite con un’altra apposita deliberazione di giunta. Con la stessa legge la regione ha stabilito che le RSA ex IPAB che si sono trasformate in aziende pubbliche di servizi alla persona sono esentate dal pagamento dell’IRAP.

CISL FP: PROVVEDIMENTO GIUSTO, MA SI VELOCIZZI LA TEMPISTICA

“La CISL FP – si legge in una nota stampa del sindacato – accoglie favorevolmente il provvedimento regionale che quantifica ed impegna le risorse sul bilancio regionale, dando una boccata d’ossigeno a strutture socio assistenziali indispensabili, che già normalmente spesso si trovano in condizioni economiche non ideali e che si sono trovate a dover fronteggiare con proprie risorse eventi inaspettati”.

“Al tempo stesso esprime timore sui tempi ancora necessari per la successiva deliberazione – aggiunge – che stabilirà le concrete modalità di erogazione/assegnazione dei ristori e quelli ancora successivi per l’effettiva percezione da parte dei soggetti che, si rammenta, hanno già sostenuto le spese alle quali ci si riferisce, già a far data da quasi un anno, e auspica un iter accelerato per tali adempimenti”.

Redazione


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