Green - 03 febbraio 2021, 19:00

Cambiano le norme sulla gestione dei rifiuti: l'approvazione del nuovo ddl in Consiglio regionale

L'assessore Marnati: "Con questo provvedimento ci saranno 21 consorzi autonomi di area vasta. Avremo una governance forte. I rifiuti non sono solo un problema ambientale, ma anche economico". Critica l'opposizione

Bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti

Bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti

Cambiano le norme sulla gestione dei rifiuti in Piemonte. Lo ha deciso oggi il Consiglio regionale, che ha approvato, con il voto favorevole della maggioranza e la presenza della minoranza, il disegno di legge 88.

Il provvedimento introduce un nuovo obiettivo di produzione di rifiuto urbano indifferenziato non superiore a 126 chilogrammi anno ad abitante da raggiungere entro il 2025, con l’eccezione della città di Torino, il cui obiettivo pari a un rifiuto indifferenziato non superiore a 159 chilogrammi ad abitante è fissato entro il 2024.

Il provvedimento –  ha spiegato il relatore di maggioranza Matteo Gagliasso – modifica la legge regionale 1/2018, per superarne le difficoltà di attuazione circa gli ambiti territoriali di area vasta corrispondenti al territorio della Città Metropolitana di Torino e delle Province di Alessandria, Cuneo e Novara. Sono ambiti complessi in quanto in ciascuno insistono più consorzi di bacino chiamati a fondersi in un unico ente. Le difficoltà in merito al trasferimento del personale ai nuovi enti, all’esigenza dei territori di mantenere il governo del servizio di raccolta rifiuti in un’area più circoscritta e omogenea e la volontà di salvaguardare le efficienze raggiunte, hanno quindi portato a intervenire con alcune modifiche normative fra cui l’eliminazione della prevista obbligatorietà della fusione dei consorzi a livello provinciale".

A partire dal mese di settembre 2019 - ha aggiunto Angelo Dago, presidente della Commissione ambiente - sono stati avviati alcuni incontri di confronto con i Consorzi che non si erano ancora adeguati alle disposizioni della legge regionale 1/2018, al fine di disporre di una ricognizione delle tematiche complesse coinvolte e delle istanze dei territori che richiedevano ulteriori approfondimenti e per giungere alla definizione di un percorso condiviso di avanzamento del processo di revisione della governance”.

Secondo il consigliere Giorgio Bertola (M4o), uno dei quattro relatori di minoranza insieme con Marco Grimaldi (Luv), Sean Sacco (M5s) e Daniele Valle (Pd), “Questa era l’occasione persa per approvare una legge più coraggiosa, che attenesse sì alla gestione dei rifiuti ma che recepisse anche altre novità legislative comunitarie inerenti l’economia circolare e la cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste)”. Per Grimaldi, “questo disegno di legge è un arretramento culturale e politico, non un avanzamento. È un finto localismo che ci riporta indietro nel tempo, in cui ognuno vuol fare ciò che ha sempre fatto, mentre la politica regionale deve avere il compito di guidare”. Sacco ha riconosciuto un confronto costruttivo in Commissione con l’accoglimento di alcuni emendamenti del gruppo M5s che richiamano i valori dell’economia circolare. “Auspico si possa continuare ad approfondire nel tavolo di lavoro che dovrebbe partire a breve per intervenire in modo più mirato sugli obiettivi”. “Non condividiamo completamente l’idea di riconoscere i consorzi come sono oggi, il riordino che la legge 1/2018 prevedeva avrebbe portato aggregazioni e anche economie di scala. Per razionalizzare il sistema si sarebbe dovuto optare almeno per un sistema di incentivi per le fusioni”, ha invece affermato Valle.

Al dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Alberto AvettaMaurizio Marello e Diego Sarno (Pd). Quest’ultimo ha annunciato tra gli emendamenti una proposta correttiva rispetto alla previsione di validare i piani finanziari a livello di conferenza d’ambito regionale: una procedura che allunga i tempi di approvazione degli stessi e rischia di rendere per i comuni faticosa la gestione della tariffazione e meno comprensibile ai cittadini.

"Grazie all'approvazione delle modifiche da oggi in avanti i consorzi potranno ricominciare con le attività di investimento ed eventuali assunzioni, a dettare le strategie per il loro futuro, decidendo in autonomia anche se accorparsi o meno", ha commentato il gruppo di Forza Italia. "Uno sblocco fondamentale visto che erano rimasti praticamente 'congelati' a partire dall’inizio del 2018 a causa delle difficoltà di applicazione dei precedenti dettami della legge".

Al termine del dibattito l'assessore all'Ambiente, Matteo Marnati, ha sottolineato i passaggi principali del provvedimento, “che non ha demolito la legge precedente, bensì ha cercato di sanare le criticità emerse nei territori. Con questo provvedimento ci saranno 21 consorzi autonomi di area vasta e avremo una governance forte. Ciò è importante perché i rifiuti non sono solo un problema ambientale, ma anche una questione economica. Il loro riciclo o smaltimento è un’attività in grado di creare posti di lavoro e produrre ricchezza. Con questa legge avremo una governance dell’impiantistica complessa regionale, che consentirà al Piemonte di sfruttare le economie di scala, abbassando i costi e diventando più indipendente nella gestione dei rifiuti. Creeremo impiantistica per riciclare la plastica, puntando sull’innovazione grazie alla ricerca dei nostri atenei, in particolare il Politecnico, affinché si trovino soluzioni per realizzare pienamente l’economia circolare”.

Comunicato stampa

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