Massimo Cerruti, capogruppo M5S in Consiglio comunale, torna sui costi sostenuti per ospitare la tappa del Giro d’Italia 2020, tema in merito al quale: “Dal 13 agosto, giorno in cui avevamo formalmente chiesto dati, nomi e documenti sulla tappa del Giro, siamo ancora e sempre in attesa. La legge concedeva 30 giorni di tempo massimo”, spiega. Specificando che l’unica risposta ufficiale è quella, ritenuta inadeguata e ora resa pubblica, risalente allo scorso settembre.
Conseguentemente, i pentastellati hanno proceduto ‘in proprio’ e, scrive ancora il capogruppo: “Da nostre difficoltose ricerche, in attesa di conferma o smentita, fra le spese sostenute sembrerebbe esserci”:
- A favore di RCS Sport (109.800,00 euro);
- Lavori di sistemazione stradale (40.926,78 euro);
- Lavori rotatoria P.zza Alfieri/C.so alla Vittoria (950,00 euro);
- Servizio stampa su materiale cartaceo (6.467,22 euro);
- Servizio di riproduzione video (1.300,00 euro);
- Mascherine, locandine e banner, t-shirt (1.409,10 euro);
- Moquette per scala palco Teatro Alfieri (549,00 euro);
- servizio PTP con capacità Gigabit (305,00 euro)
- poi vi sono altre spese indirette di cui non si conosce l’entità
“Su chi abbia pagato tutto ciò non ci sono ancora nomi, top secret – afferma Cerruti – Così come per le convenzioni, gli allegati ed i bilanci”.
“La Banca di Asti, se confermato l’importo della Delibera del 28/01/2020, si sarebbe accollata tutti i 109.800 euro e sarebbe già una notizia. Il resto non si sa. Da voci sembrerebbe che, fra i contribuenti, vi sia anche l’ASP”, prosegue.
Affermando poi che la questione “assume tutta un’altra portata, ben più grave. Vi sono in gioco le regole democratiche e la trasparenza, bistrattate entrambe malamente più volte da questa Amministrazione”.
“Secondo voi è giusto che ai Consigliere Comunali, eletti appositamente dai cittadini per controllare ed informare, venga deliberatamente negata la possibilità prevista da regolamento di avere elementari informazioni certe entro i termini di legge? Dopo mesi e mesi, quanto dovremo ancora aspettare? Cosa c’è da nascondere?” si chiede polemicamente Cerruti.
Concludendo perentoriamente: “E sia chiaro, le risposte ci spettano nero su bianco con tanto di documenti ufficiali e non attraverso soliti comunicati di propaganda”.