Per gli incontri organizzati dall'Istituto Artom, venerdì 12 febbraio, si parlerà di cura, empatia e lavoro con: ”Educare alla cura, coltivare l’empatia. Orientarsi nel campo delle professioni volte al servizio alla persona e nell’ambito della sanità”
Quando” la cura” diventa opportunità di lavoro? Il relatore sarà Mauro Villa, coordinatore e docente corso di Laurea in Infermieristica, docente corso Oss, Polo Universitario Uni – Astiss Rita Levi Montalcin
“ Si va avanti solo se si è i più forti e se si superano gli altri. Purtroppo questo individualismo e l’eccessiva competitività si fanno sempre più strada nella nostra società: dall’ambiente di lavoro al mondo delle relazioni interpersonali” sottolinea il dirigente Franco Calcagno.
"Questo - continua - ha tolto spazio alla nostra empatia, al tentativo di comprendere la prospettiva dell’altro dimenticando i benefici della collaborazione".
Il contrario di cura è l’indifferenza, un modo per rendere drammatica la distanza crescente fra individui, fra generazioni. Il compito della scuola è creare momenti di relazione, offrire occasioni di crescita, liberare spazi al pensiero.
La cura alla e della persona richiede attenzione e dedizione, nulla è più complicato e a volte difficile. L’empatia e la cura richiedono risorse psicofisiche notevoli e la preparazione importante.
Ogni professione che sia relativa alla cura (insegnante, infermiere, medico, ecc…) richiede dedizione, ovvero fatica superando barriere culturali e organizzative.
"Vogliamo offrire ai nostri studenti una gamma di scelta ampia con precise indicazioni di quali siano i contenuti di studio, certamente, sapendo che in futuro il lavoro che potrebbero essere chiamati a fare comporta il possesso di soft skill particolari che devono possedere.”
I diplomati periti possono avere anche sbocchi lavorativi nel settore sanitario quali tecnici. Uno sguardo a 360 gradi sull’orientamento deve portare i nostri ragazzi a riflettere anche sulle abilità sociali, soprattutto in questo momento.
"Abbiamo imparato che aiutare gli altri è fondamentale per aiutare anche se stessi, il supporto sociale ci permette di raggiungere risultati che da soli non avremmo mai potuto conseguire” spiegano i docenti dello staff che segue il progetto.