Cultura e tempo libero - 20 febbraio 2021, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo: turismo, parole e sentimenti

Puntata dedicata al nostro povero turismo, così tanto raccontato nelle ultime settimane, cosi poco pensato e promosso nelle sue prospettive post pandemia

Vedute dell'Astigiano

La sequenza di parole è iniziata con quelle della Regione sul bilancio del turismo 2020 in Piemonte. Titolo: Calo di turisti più leggero che a livello nazionale. Indubbiamente ed inutilmente difensivo, pur se corretto, visto che il calo complessivo dei visitatori in Italia è stato del 60%, effetto di una riduzione del 71% di arrivi internazionali e del turismo domestico calato del 46%. In Piemonte i dati, presentati qualche riga sotto, registrano un -58%; i movimenti internazionali si sono contratti del 67%, 4 punti in meno che in Italia; peggio invece della media nazionale quelli domestici: -53%. Cosa fare domani, come supportare il settore, come ripartire, con quali investimenti, non pervenuti.

Altro comunicato, altro regalo. In ‘sto bordello, dove tutto cambia alla velocità della luce, dove la domanda di ieri non può essere riferimento per progettare e promuovere l’oggi e il domani...taac, noi misuriamo i sentiment, misuriamo lo spend index, da un’anno all’altro. Che l’analisi dei big data possa essere utile nel guidare le scelte strategiche di una destinazione, orientando giorno per giorno, settimana per settimana, promozione e sviluppo, è dato di fatto.

Se però baso tutto sulla sola lettura, aggregata, delle recensioni che i visitatori lasciano su Booking, Expedia, TripAdvisor, Facebook e Instagram riguardo ricettività e ristorazione, vedrò null’altro che un pezzettino di prospettive, aspettative o problemi. Capita così di dover leggere, nel report allegato dagli amici di VisitLRM, che i nostri posti bellissimi sono scelti per l’affabilità degli operatori della ricettività, confidando che i servizi igienici migliorino e i prezzi di hotel e ristoranti scendano un po’. E poi la chicca, l’indice di spesa o spend index, per ora riferita solo a 22 comuni nell’albese e al Comune di Asti.

Oggetto d’analisi le transazioni con carta di credito presso un migliaio di strutture ricettive, 500 ristoranti e 200 cantine. I risultati sono rivoluzionari: spesa media settimanale per carta, sì, proprio spesa settimanale per carta, tra 89 e 118 euro, a seconda del periodo. Incredibilmente si sono riscontrate anche rilevanti differenze a livello territoriale: il valore di spesa più alto si è registrato a La Morra (143 euro) e il più basso a Monticello D’Alba (71 euro). Incredibile. Comunque, ritrovarsi a ragionare su un centinaio di euro a carta di credito, a settimana, credo la dica lunga.

Le parole da commentare, spese tutte d’un botto sul tema turismo, sarebbero diverse altre. Tipo la ripartenza della ricettività in saldo, con il 3x1 promosso dalla Regione, e la celebrazione dei 32.000 voucher già venduti. Voucher che corrispondono a 96.000 notti, 190.000 presenze, se tutte coppie. Una goccia rispetto ai quasi 9 milioni di pernottamenti persi in questo anno terribile. O ancora, la prospettata fusione tra la ATL di Langhe, Roero ed Astigiano e quella alessandrina.

Parole anche ad Asti, dall’assessore comunale a turismo, Unesco, manifestazioni e fondi europei, che chiude un’intervista esclusiva con uno spettacolare: “Nonostante la pandemia, l’anno scorso il turismo ha retto bene e i dati ci dicono che abbiamo avuto una media di +4,9% delle presenze rispetto al 2019”. Che, anche fosse un macro refuso della testata nel mettere segno più invece che meno, resterebbe comunque campato in aria.

Le parole sono importanti, altrimenti che sarei qui a scrivere, ma iniziare a toccare qualche fatto, tipo promozione a palla, non sarebbe proprio male.

Davide Palazzetti

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