Il mondo della cultura in grave sofferenza per le conseguenze della pandemia, ha un’altra vittima eccellente, i cori, che in Piemonte hanno un buon numero di adesioni.
L’associazione Cori Piemontesi, rappresenta 250 cori e circa 7000 coristi in piemonte e 14 cori con circa 450 coristi nella provincia di Asti e, a rendere nota la situazione è Marco Rosso, consigliere per la Provincia di Asti dell’Acp che ha l’obiettivo di promuovere la coralità in Piemonte e l’organizzazione di eventi artistici e culturali.
Rosso fa parte anche del coro CSC Val Rilate di Cinaglio presente sul territorio dal 1985.
Un comparto ben rappresentato dal Piemonte a livello nazionale, infatti il presidente della Federazione Nazionale Italiana delle Associazioni Corali Regionali (FENIARCO) che raggruppa la maggior parte della coralità italiana è Ettore Galvani, torinese già presidente di ACP , il presidente dell'associazione Europea dei cori ECA-Europa Cantat (Eurooeam Choral Association) è Carlo Pavese anche lui torinese e infine l' Associazione Nazionale Pueri Cantores ha come presidente il novarese Alberto Veggiotti.
Niente concerti e niente prove... lo streaming è complicato
Come per cinema e teatro, anche i cori da un anno non tengono concerti e non si incontrano per le prove.
“Esiste la possibilità di cantare in streaming - spiega Rosso - non è impossibile ma molto difficile e sono necessari strumenti tecnologici non alla portata di tutti, questa situazione aumenta il timore che finita la pandemia molti cori non ripartano tenendo presente che molti coristi sono anziani e quindi più vulnerabili e si sta rischiando di perdere un importante momento di aggregazione e socialità e un patrimonio culturale fatto di persone e musica. Il canto è fatto di vicinanza e contatto fisico e le regole imposte dalla pandemia per tutelare la salute non permettono, almeno per il momento di incontrarsi” .
Incontri per la formazione e webinar aperti a tutti
In questa situazione l’ ACP ha attivato alcuni webinar, una serie di seminari interattivi, sulle tematiche della coralità e della musica in generale, compresa la formazione, incontri liberi e aperti a tutti.
In queste settimane inoltre riprenderanno le riunioni provinciali in video conferenza che coinvolgeranno presidenti e direttori di tutti i cori per parlare di regole e di iniziative che serviranno a mantenere i contatti e aiutare i cori a non disperdere questo importante patrimonio culturale del territorio.
“Sono sicuro però – conclude Rosso amaramente - che la nostra coralità che sta soffrendo il distanziamento è pronta e compatta nello spirito e negli intenti ad affrontare la ripresa in uno scenario magari un po diverso ma comunque saprà reagire a questa complicata situazione e riprendere con lo stesso entusiasmo caratteristico delle coralità astigiane e piemontesi”.