Palio - 25 febbraio 2021, 13:00

Comunità Astesana: rioni, borghi, cavalli e persone

Tra le radici che ci fanno comunità, il Palio è tra le massime evidenze di storia e tradizioni, e, nonostante tutto, ritorna sempre più pieno di vitalità e passione

L'arte del Palio

Immagine di archivio

La forza di una comunità è nelle sue radici. Quelle della Comunità Astesana sono grandi, antiche e molteplici. Fin troppe, tanto da darle spesso per scontate, fino a scordarle. Spesso, ma certo non per il Palio di Asti, tradizione unica e distintiva che si rinnova magnificamente da oltre sette secoli. C'è sempre stato, anche quando non c'è stato. Come l’anno scorso. C’è. Dimostrazione che la passione è cosa difficile da imbrigliare, dalla storia, dalla sorte o da un accidenti di virus; e nell’assenza è cresciuta la sua presenza.

I Comitati Palio, sono stati i primi a tenere viva la passione, con iniziative online, in particolare sulle loro pagine Facebook. Sempre lì, il Museo del Palio di Asti, fisicamente  in via Massaia nel quattrocentesco Palazzo Mazzola , ma chiuso causa Covid, ha iniziato a mietere mi piace grazie ad un ottimo lavoro sui contenuti con creatività, ricerca e passione. Praticamente l’unico dei tanti musei cittadini a continuare a vivere, anzi, a vivere ancor meglio e più di prima, grazie ad una ricca ed ben studiata presenza social. A valorizzare l’Astesana valorizzandosi. D’altra parte il nostro Palio ha una storia troppo interessante per non seguirla, bastava, bastava per dire, raccontarla. Storia e storie di Rioni, ma anche di Borghi, allargando così l’interesse al territorio e di conseguenza il numero dei followers.

Sempre in tema, un mesetto fa, su muri e pali del centro città sono poi comparsi misteriosi disegni paliofili, legati alla possibilità di vincere un premio raccogliendone quattro diversi, trovati in giro, da postare con l'hastag #ArtePalio. Un gioco, che i tecnici della comunicazione chiamerebbero operazione di guerrilla marketing, inventato con intelligenza e gusto per aumentare notorietà e visitatori della pagina Instagram del Palio, anche invitando Borghi, Rioni e Comuni ad utilizzarla maggiormente per postare immagini e vita dei Comitati.

La voglia di Palio ha fatto anche tornare in produzione Il Gioco del Palio di Asti, ideato nel 2008 e stampato al tempo in 250 copie; un vero cammeo, introvabile e di gran valore per gli appassionati di giochi da tavolo e i collezionisti. Tirato fuori al momento giusto dai due appassionati creatori astigiani, con formato e grafiche rinnovate.

E ancora, la nascita, lo scorso 16 febbraio, di una nuova trasmissione, Palio: uomini, cavalli e insegne. Appuntamento mensile in streaming sulla pagina Facebook e sul portale de La voce di Asti. Conducono Efrem Zanchettin ed Edoardo Dardi Mussa, due con l’enorme voglia di tornare a respirare e vivere l'atmosfera calda e colorata della gara e della festa.

In attesa del Palio che verrà, non manca poi tantissimo, teniamoci stretto il tanto fatto in questi mesi e, da buona comunità, partecipiamo il più possibile. Il vantaggio del virtuale è poterlo facilmente ed utilmente condividere. La condivisione di un post del Museo, non scordandosi di invitare frotte di amici sulla loro pagina, o di una puntata Palio: uomini, cavalli e insegne è dare valore ad Asti e al suo territorio, è dare valore a noi, orgogliosi delle nostre tradizioni, è dare interesse a tanti di venirci presto a trovare e conoscere. E’ dare nuova vita a una cosa bellissima che sempre ci sarà a favore delle nuove generazioni che le daranno continuità, consapevoli della sua importanza.

Davide Palazzetti

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