Attualità - 10 marzo 2021, 17:55

Violenza di genere: la Questura di Asti al Pronto soccorso di Asti per 'Questo non è amore'

Nel 2020 sono stati 95 gli accessi al Cardinal Massaia per la violenza di genere

Al Cardinal Massaia di Asti la consegna opuscoli di 'Questo non è amore'

La dottoressa Silvia Barbero e il dottor Cosimo Esposito, Questura di Asti,con il coordinatore infermieristico del Pronto soccorso Massimo Rissone, dottoressa Roberta Broda, referente Asl At per l’assistenza vittime di violenza, dottor Gianluca Ghiselli, direttore del Pronto soccorso

Il progetto 'Questo non è amore' fa tappa al Cardinal Massaia di Asti.

In occasione della Giornata internazionale della donna, i dirigenti della Questura di Asti hanno consegnato al Pronto soccorso dell’ospedale Cardinal Massaia opuscoli e brochure del progetto “Questo non è amore”, che si rivolge alle vittime di violenza di genere.

Si tratta di un’iniziativa della Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Le brochure, che sono in italiano, arabo, romeno, albanese, contengono indicazioni concrete per le vittime di violenza: come comportarsi, a chi chiedere aiuto, quali sono le misure di legge previste contro gli autori di violenza.

Il materiale è stato ricevuto dal personale dell’ospedale (Roberta Broda, referente Asl At per l’assistenza alle vittime di violenza sessuale e domestica, Gianluca Ghiselli, direttore del Pronto soccorso, Massimo Rissone, coordinatore infermieristico del Pronto soccorso) e verrà messo a disposizione nei consultori e nelle strutture territoriali dell’azienda sanitaria, oltre che nel Pronto soccorso del Massaia.

Da anni nell’Asl di Asti è attiva l’Équipe multiprofessionale aziendale per l’assistenza delle vittime di violenza sessuale e domestica, che prende in carico la vittima di violenza sin dal primo accesso.

Nell’ambito di queste attività, sul sito Asl At è presente un contatore di tutti gli accessi per i casi di violenza di genere che si verificano al Pronto soccorso dell’ospedale di Asti. Un modo per tenere sempre alta l’attenzione sul problema, che presenta numeri importanti: nel corso del 2020, gli accessi sono stati 95, di cui 66 donne, 17 uomini e 12 minori. Dal 1° gennaio 2021 ad oggi gli accessi sono stati 17, di cui 15 donne, 1 uomo e 1 minore.

Comunicato stampa

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