Attualità - 02 aprile 2021, 09:00

Dalle istituzioni astigiane il no all'uscita della Turchia dalla Convenzione di Instanbul: "Atto di gravità per le donne di tutto il mondo"

A firmare una nota stampa inviata ieri al Governo sono stati tantissimi esponenti politici astigiani

Dalle istituzioni astigiane il no all'uscita della Turchia dalla Convenzione di Instanbul: "Atto di gravità per le donne di tutto il mondo"

Loredana Tuzii, Consigliera di Parità della Provincia di Asti, Bianca Marina Terzuolo, Presidente della Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Asti, Giovanna Cristina Gado, Referente della comunicazione della Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Asti, Alessandra Sozio, Consigliera di Parità Supplente della Provincia di Asti, Francesca Ragusa, vice Presidente e Consigliera delegata alle Pari Opportunità della Provincia di Asti, Paolo Lanfranco, Presidente della Provincia di Asti, Nadia Miletto, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Asti, Elisa Pietragalla, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Asti e Maurizio Rasero, sindaco di Asti,

hanno indirizzato ieri una nota al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e al Presidente della Camera Roberto Fico in merito al ritiro della Turchia dalla Convenzione del Consiglio d'Europa. 

Ecco il testo:

Nel prendere atto che il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, affermando che le leggi nazionali vigenti sono sufficienti a garantire protezione alle donne, con un Decreto presidenziale pubblicato nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 marzo 2021, ha motivato l’uscita dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica- anche nota come Convenzione di Istanbul, della quale la Turchia fu il primo Paese firmatario e nel richiamare i dati disponibili dell’Onu, (secondo cui il 38% delle donne sposate ha subito violenza fisica e/o sessuale nel corso della sua vita, lo scorso anno i femminicidi sono stati 300 e 171 donne sono morte in circostanze sospette, nel 2021 le vittime sono state già 78- in Turchia)

I firmatari hanno evidenziato come si tratti di un atto di gravità enorme per tutte le donne nel mondo, che necessita di una presa di posizione forte da parte dell’Unione Europea e di tutti gli Stati che ne fanno parte e che della Turchia sono importanti partner commerciali.

Inoltre le firmatarie e i firmatari del documento, che confidano nella consueta incisiva sensibilità istituzionale dimostrata sulle tematiche di prevenzione e di contrasto alla violenza sulle donne, hanno espresso la più viva solidarietà e vicinanza alle donne turche che da giorni manifestano nelle piazze contro questa decisione e hanno chiesto “all’Italia di farsi promotrice di una risposta forte da parte dell’Unione Europea e degli Stati membri per contrastare questa decisione, che non solo aumenta l’esposizione delle donne turche alla violenza maschile, ma mina il rispetto dei diritti umani di tutte e tutti, su cui si fonda l’Unione Europea”.

Files:
 Ritiro della Turchia dalla Convenzione del consiglio d europa - Nota alle Massime Cariche dello Stato i p at.REGISTRO UFFICIALE.2021.0007490 (758 kB)

Redazione

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