Attualità - 08 aprile 2021, 12:21

Settore benessere: l'appello alle istituzioni per l’immediata riapertura dei servizi alla persona

Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi in questo mese di serrata causerà alle imprese del Piemonte di acconciatura e di estetica una perdita economica di circa 30 milioni di euro

benessere in un centro estetico

Immagine di archivio

Un settore sotto attacco quello del benessere, colpito per il 20% in Piemonte dagli irregolari. Confartigianato Imprese Piemonte e Confartigianato Imprese Torino lanciano un accorato appello alla politica e alle istituzioni locali, per favorire la riapertura dei servizi alla persona (acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing) con una pronta modifica al DPCM del 2 marzo 2021 che reintegri le attività di acconciatura ed estetica, consentendone lo svolgimento nelle zone rosse ed evitando in tal modo l’incremento del fenomeno dell’abusivismo.

Secondo l’ultimo DPCM le imprese del benessere (chiuse dal 15 marzo), rimarranno chiuse fino a quando il Piemonte sarà in zona rossa (probabilmente fino al 12 aprile).

Confartigianato Imprese ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi in questo mese di serrata causerà alle imprese di acconciatura e di estetica del Piemonte una perdita economica di circa 30 milioni di euro.

 

Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in questi settori in Piemonte si registrano 12.137 imprese artigiane del settore dei servizi di acconciatura e altri trattamenti estetici, con circa 22mila addetti, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici. 

Ed è soprattutto in questo periodo che nel settore del benessere e della cura della persona è allarme per il proliferare di abusivi e irregolari che offrono “servizi itineranti e a domicilio” per il taglio dei capelli, manicure e trattamenti estetici.
Al di là dei pesanti danni economici a carico delle imprese – sottolinea Giuseppe Anastasia, responsabile settore benessere di Confartigianato Imprese Torino - i provvedimenti hanno favorito, fin dalla prima chiusura del marzo dello scorso anno, una pericolosa e ormai ingestibile proliferazione dell’offerta irregolare, agevolata dalla disponibilità di soggetti che, a fronte dell’impennata della richiesta,  continuano a erogare abusivamente al proprio domicilio o in quello del cliente, i servizi preclusi alle imprese.

 

Ci sono almeno tre validi motivi per la riaperturaspiegano Stefania Baiolini, Presidente Nazionale e Regionale di Confartigianato Estetiste  e Enrico Frea, Presidente Regionale del settore acconciature di Confartigianato Imprese Piemonte - Primo, gli investimenti e le precauzioni adottati per l’adeguamento ai protocolli di sicurezza. Secondo, i saloni e i centri dove vengono prestate le attività di servizi alla persona non possono in alcun modo essere intesi quali luoghi di assembramenti ed infine, permettendo la regolare apertura delle attività, le imprese potrebbero contare sugli introiti derivanti dai servizi e dalle prestazioni resi alla propria clientela, senza gravare sui conti pubblici per gli ammortizzatori sociali”.

 

Per questi motivi - concludono Baiolini e Frea chiediamo ai rappresentanti politici di intervenire per favorire una pronta modifica al DPCM del 2 marzo 2021 che reintegri le attività di acconciatura ed estetica nell’allegato 24, consentendone lo svolgimento nelle zone rosse ed evitando in tal modo il protrarsi della situazione di pericolo per i cittadini fruitori di tali servizi erogati abusivamente e chiediamo, infine, di intraprendere azioni mirate per porre fine al dilagarsi della piaga dell’abusivismo”.

Comunicato Stampa

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