Come ogni domenica, vogliamo focalizzare l'attenzione, riproponendo il relativo articolo, sulla notizia che a nostro giudizio ha maggiormente caratterizzato la settimana appena trascorsa.
Nello specifico, il racconto (testo e video) la manifestazione che mercoledì mattina ha visto scendere in piazza decine di partite IVA e commercianti astigiani, uniti nella volontà di chiedere maggior attenzione sulla grave crisi economica che attanaglia il settore in conseguenza delle norme anti Covid.
I PROMOTORI: VOGLIAMO FAR VOCE A CHI E' FERMO SENZA SAPERE PERCHE'
Senso di impotenza, esasperazione, ma soprattutto tanta percepibile rabbia. E’ quanto si percepiva tra ambulanti, commercianti e partite IVA astigiane che sono scesi in piazza per dar vita a un’ennesima manifestazione di protesta finalizzata a chiedere maggior attenzione verso le loro categorie, duramente colpite dalle misure anti pandemia.
“Dopo quattro mesi siamo al punto di prima, se non peggio – ha affermato amaramente Corrado Gallo, portavoce del Mercato Unificato – L’unica differenza è che si è creato del movimento perché la gente ne ha le scatole piene. Vogliamo far sentire la voce della tanta gente che è ferma e vuole capire perché. Troppe cose non vanno: non si capisce che zona rossa sia, visto che c’è tantissima gente in giro e sui ristori… lasciamo perdere”.
“Stiamo dando massimo sostegno a questa iniziativa e il segnale che vogliamo dare è di non dimenticare – ha aggiunto Raffaele Giugliano, leader del movimento Partite Iva astigiane – Abbiamo subito tanto senza ottenere nessun riscontro da parte del governo, delle istituzioni e perfino delle associazioni di categoria. Noi abbiamo fatto tutto ciò che era necessario per allestire i locali ma non è servito a niente. Noi siamo stati all’altezza ma dall’altra parte non abbiamo avuto alcun riscontro, ormai stiamo sopravvivendo”
DIRETTA DELLA PRIMA PARTE DELLA MANIFESTAZIONE
Intorno alle 10.45, il corteo itinerante è ritornato in piazza dove è stato allestito un palco per consentire una serie di interventi. Ad iniziare da quelli ‘istituzionali’ del sindaco di Asti Maurizio Rasero, del vicesindaco Marcello Coppo e dell’assessore regionale Maurizio Marrone a rimarcare il pieno appoggio alla protesta – che, lo ricordiamo, si è svolta in modo assolutamente pacifico – da parte dei rispettivi enti.
RASERO: "COMMERCIO E PICCOLO ARTIGIANATO DEBBONO POTER RIAPRIRE IN SICUREZZA"
“Quello di questi giorni non è un vero lockdown – ha esordito il sindaco Rasero – perché mentre qualcuno è chiuso altre categorie possono continuare a svolgere le proprie attività come niente fosse. E’ importante siate qui per dire – e come Amministrazione comunale siamo totalmente solidali con voi – che commercio e piccolo artigianato vogliono e devono riaprire in sicurezza. Anche perché subite il doppio danno del restare chiusi e della concorrenza dell’online e della grande distribuzione che invece sono regolarmente operativi”.
MAURIZIO MARRONE: "LA REGIONE PRONTA A SUPPORTARE UNA CLASS ACTION"
Tema, quello della grande distribuzione, su cui è tornato anche l’assessore regionale Maurizio Marrone: “Qualcuno dovrebbe spiegarci perché va bene vendere merce in un centro commerciale al chiuso e invece fa male se venduto all’aperto. Ora è una palese presa in giro che non meritate”.
“Con il presidente Cirio e la collega Poggio – ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia – abbiamo scritto al governo nazionale per dire che queste restrizioni non hanno un criterio scientifico e invitando a rimodularle per consentire di riaprire a chi può lavorare in sicurezza. Non è accettabile che un’istituzione come la Regione supporti il commercio ambulante e un’altra, il governo, la blocchi con un DPCM. Non si può continuare a bloccare l’economia perché se no ci troveremo a fine primavera magari più in salute ma devastati dal punto di vista economico”.
“Qualora decidiate di fare una class action per chiedere conto dei danni ingiustamente subiti, noi metteremo a disposizione l’avvocatura della Regione per supportarvi nella lotta contro questa ingiustizia”.
"VOGLIAMO LAVORARE"
Unanime e forte il grido della piazza: "Vogliamo lavorare", c'è anche Silvana che si definisce "La più anziana del mercato". Ha 82 anni e continua a fare i mercati con la figlia: "Ma se non ci fanno lavorare, meglio chiudere del tutto". "Gli ambulanti in Italia sono più di un milione di posti di lavoro", urla dal palco uno di loro: "Fino ad ora siamo stati invisibili pur lavorando in sicurezza".
Silvana Roagna
Rimarca Raffaele Giugliano: "Non dobbiamo dimenticare. Da un anno si chiude, si riapre e si richiude e molti non hanno visto nè i 600 euro, nè la cassa integrazione". "Lo Stato siamo noi - sostiene un altro commerciante - dovete ascoltarci", mentre Grazia, pensionata di banca interviene per portare solidarietà ai manifestanti: "Non volevo stare a casa tranquilla dal mio divano, ma esprimere vicinanza a una categoria così bistrattata".
Al termine della manifestazione, una delegazione - accompagnata dal vicepresidente della Regione Fabio Carosso, dal sindaco Rasero e dal vicesindaco Coppo - è stata ricevuta in Prefettura dal viceprefetto Arnaldo Agresta.