Economia e lavoro - 15 aprile 2021, 13:58

Ex Embraco, 10 giorni alla fine e nessuno incontra gli operai. "È vergognoso, questo non è un Paese normale" (VIDEO)

Presidio dei lavoratori in piazza Castello, in occasione del vertice col Mise su Italcomp, ma senza incontro con gli operai. E lunedì sera partono i bus verso Roma: "Andiamo sotto il ministero finché non ci fanno salire"

Ex Embraco, 10 giorni alla fine e nessuno incontra gli operai. "È vergognoso, questo non è un Paese normale" (VIDEO)

"È una vergogna, nessuno ci spiega succede e nessuno della Regione ci incontra, ora che il tempo sta per finire". Non basta un meteo invernale a portare indietro le lancette del tempo. È aprile e mancano dieci giorni alla fine di tutto. È questa la sensazione delle decine di lavoratori ex Embraco di Riva di Chieri che si sono ritrovati (anche) questa mattina sotto le finestre della Prefettura, in piazza Castello, dove da giorni un presidio di una decina di operai è rimasto con una tenda da campeggio, per mantenere i riflettori accesi sul loro caso.

Dieci giorni alla data limite

Il 15 di aprile era la data fissata sul calendario per l'incontro tra il Mise (nella persona del neo ministro Giancarlo Giorgetti) e i governatori di Veneto e Piemonte, Luca Zaia e Alberto Cirio. Sul tavolo, il progetto Italcomp, che dovrebbe offrire un futuro sia a Embraco che alla Acc di Mel. Ma a spaventare di più è la data del 25 aprile  quando arriveranno i licenziamenti collettivi da parte della curatela fallimentare di Ventures.

Dalle prime voci che emergono dal vertice, pare si sia confermata la volontà di portare avanti il progetto Italcomp, trovando in partner provato al 50%. "Anche perché - fanno notare i sindacati Fim, Fiom, Uilm e Uglm - avviare il progetto costerebbe meno al governo rispetto alla cassa integrazione. E soprattutto creerebbe una prospettiva di lavoro".

L'assenza di esponenti istituzionali

Il governatore ha partecipato alla riunione durante la seconda giornata del generale Figliuolo in Piemonte. E per lunghi tratti della mattinata si è pensato che a parlare con gli operai e i sindacati sarebbe stata l'assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino. Invece nulla di tutto questo.

Il video dei colleghi di Torino Oggi

"Non è un Paese normale. Vergogna!". Dicono i lavoratori, che intanto si organizzano per andare a Roma coi bus lunedì sera. "Andiamo sotto il ministero finché non ci faranno salire".

Massimiliano Sciullo

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