Cultura e tempo libero - 17 aprile 2021, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo: le nuove opportunità del mattone

Puntata dedicata al mattone, investimento sempre in auge, oggi tanto utile allo sviluppo economico dell’Astigiano nella prospettiva di nuovi residenti

L'Astigiano e i suoi borghi, a caccia di nuovi residenti

L'Astigiano e i suoi borghi, a caccia di nuovi residenti

Inizierei a destinare pensieri e qualche risorsa a raccontare i nostri paesi e la loro offerta immobiliare. Lo farei con un bel portale e tanta presenza nei social network; lo farei coinvolgendo professionisti e imprese del settore immobiliare a definirne sinergie…

Ne scrivevo poco più di un mese fa, a corollario dell’invito rivolto alle amministrazioni pubbliche locali di cogliere la potenzialità di sviluppo territoriale da nuovi residenti, frutto della recente tendenza di muoversi dalle città verso le campagne. Tendenza, oggi fatta più di parole, a cui prestissimo si uniranno certamente i fatti.

L’offerta immobiliare dell’Astigiano è ricca, è di qualità e fortemente concorrenziale; i suoi borghi sono bellissimi e dall’alta vivibilità per spazi, paesaggi, natura, rapporti umani e servizi; il costo della vita è nettamente inferiore a quello urbano e, per chi volesse tornare alla terra o dedicarsi a ricettività e turismo, facile trovare anche supporti finanziari e formativi per cominciare.

In provincia, a fine anno scorso, gli immobili in vendita erano circa 11.000, di cui 5.000 tra borghi, frazioni, colline e campagne. Pensate alla nostra Provincia nel ruolo di ente promotore, assieme ai vari Comuni interessati, della messa online e della promozione di un contenitore che presenti gran parte di quei 5.000, coinvolgendo agenzie immobiliari e privati. Pensate che l’obiettivo comune sia di smuovere nel breve il 20% di quel numerone. Pensate ai ritorno finanziari per il territorio nel vendere mille case, non meno di 250-300 milioni tra acquisto ed eventuali ristrutturazioni. Pensate al ritorno economico strutturale dato da qualche migliaio di nuovi residenti che comprano, consumano, magari creano pure nuova economia, risparmiano, motivano migliori servizi locali e tanto altro; non meno di una trentina di milioni di nuovo circolante. Importo molto vicino al contributo del settore turistico, pre virus, a favore del PIL provinciale. Insomma, utile no?

Il precedente pezzo in tema chiudeva con il suggerimento di supportare il tutto con semplificazioni nella gestione delle pratiche amministrative, con convenzioni di estrema convenienza sulle tariffe notarili e con agevolazioni di insediamento su tassazione e tariffe di servizi relative a nuove prime case. Ci aggiungo che il definire, con una o più banche locali, mutui ad hoc male non farebbe, così come il darsi una mossa, che di posti bellissimi è piena tutta l’Italia, è pieno tutto il Nord Ovest, e diverse altre zone come minimo ci stanno pensando.

Per creare rapporti e contenuti di un portale sui borghi dell’Astigiano e sulla loro offerta immobiliare possono bastare tre mesi, uno per metterlo online e un paio per promuoverlo. Mettiamo che Lanfranco, letto oggi, lunedì decida di partire, coinvolgendo Comuni, operatori, ecc. (nell’eccetera mi ci vedrei, ovviamente, con piacere e interesse), già da ottobre potremmo toccarne i risultati.

Davide Palazzetti

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